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Livelli Di Ferro E Durata Della Vita

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L'invecchiamento umano è caratterizzato da un progressivo declino nella capacità di mantenere l'omeostasi, che porta all'insorgenza di malattie legate all'età e infine alla morte. Tuttavia, vi sono molte variazioni tra gli individui, con alcuni che soffrono di malattie croniche precocemente e muoiono prima dei 60 anni, mentre altri sono in grado di raggiungere una vecchiaia eccezionale, spesso libera da malattie fino agli ultimi anni di vita. Una vita lunga e sana è determinata da molti fattori diversi, tra cui stile di vita, ambiente, genetica e puro caso. Stime recenti suggeriscono che le componenti genetiche legate sia alla durata della vita (cioè il numero di anni vissuti) che alla durata della salute (il numero di anni vissuti in buona salute) sono solo intorno al 10%, e ciò può rendere difficile individuare i geni coinvolti da tutti gli altri fattori (come il fumo o le abitudini al consumo di alcol). Nello studio di Timmers et al. (Nat Commun. 2020 Jul 16;11(1):3570) i ricercatori hanno valutato il grado di sovrapposizione genetica tra studi di associazione su tutto il genoma (GWAS genome-wide association studies, indagine di tutti, o quasi tutti, i geni di diversi individui di una particolare specie per determinare le variazioni geniche tra gli individui) di diversi tipi di fenotipi legati all'invecchiamento ed eseguito una meta-analisi multivariata per identificare le varianti genetiche correlate ad un sano invecchiamento. Si sono concentrati su tre misure chiave dell'invecchiamento: durata della vita, anni vissuti senza malattie (indicata come durata della salute) e raggiungimento di un'età estremamente avanzata (longevità). Nel corso dell'analisi, 10 regioni chiave del genoma hanno dimostrato di essere correlate a queste misure di lunga vita, così come il set di geni legati al modo in cui il corpo metabolizza il ferro. In parole povere, risulterebbe che avere troppo ferro nel sangue sia collegato ad un aumento del rischio di morte prematura. La sintesi dell'eme diminuisce con l'età e la sua carenza porta ad accumulo di ferro, stress ossidativo e disfunzione mitocondriale. A sua volta, l'accumulo di ferro aiuta i patogeni a sostenere un'infezione, il che è in linea con il noto aumento della suscettibilità alle infezioni con l'età. Nel cervello, un'omeostasi anomala del ferro è comunemente osservata nelle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla. Quindi un "sovraccarico di ferro", o il non essere in grado di scomporlo correttamente, può influenzare sia sulla durata della vita che sul mantenimento della salute durante l'invecchiamento.

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