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Urgente Necessità Di Raccomandare L'Attività Fisica Durante E Oltre L'Epidemia Di COVID-19

Notizia Testuale Free Medical Fitness

Il distanziamento sociale e lo smart working aiuterebbero a prevenire la trasmissione del coronavirus, ma possono favorire comportamenti malsani. Eccedere con il cibo da fast food, per esempio, o passare più tempo seduti a fissare uno schermo. Insomma, muoversi poco durante il giorno. Nello studio di Ciolac et al. (Front Endocrinol (Lausanne). 2020 Oct; 11:584642) si dimostra infatti che la riduzione dell'attività fisica sperimentata durante i primi mesi della pandemia potrebbe portare ad un aumento annuale di oltre 11,1 milioni di nuovi casi di diabete di tipo 2 e provocare oltre 1,7 milioni di decessi. La revisione copre i risultati di un sondaggio online internazionale (ECLB-COVID19 International Online Survey) condotto da un gruppo di 35 istituti di ricerca in diversi continenti. Stando ai risultati preliminari, il livello di attività fisica è diminuito del 33,5% nei primi mesi (da ~108 a ~72 min/settimana). Un calo accompagnato dall'aumento pari al 28,6% (in media di 3,10 h) del comportamento sedentario. Studi precedenti avevano già dimostrato che la mancanza di attività fisica ha contribuito a causare circa 33 milioni di casi di diabete di tipo 2 nel 2019 (in media 7,2%) e 5,3 milioni di decessi (in media 9,4%) nel 2018. Sulla base dei dati per il periodo precedente la pandemia (la prevalenza mondiale dell'inattività fisica tra la popolazione di età >40 anni e in individui a rischio di diabete di tipo 2 è stata stimata rispettivamente del 42,9% e del 43,2%), i ricercatori hanno stimato che l'attuale prevalenza di inattività fisica (non ottenendo la quantità minima di esercizio raccomandata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità) è del 57,3% in soggetti con età >40 anni e del 57,7% tra le persone a rischio di diabete di tipo 2. La mancanza di esercizio fisico può essere quindi considerata responsabile di un aumento del 9,6% dei casi di diabete (11,1 milioni) e del 12,5% dei decessi per tutte le cause di mortalità (1,7 milioni) in tutto il mondo durante la pandemia COVID-19, se questa prevalenza dovesse persistere per lungo tempo. Poche settimane di riduzione dei livelli di attività fisica determinano effetti deleteri su diversi parametri cardio-metabolici (esempio: controllo glicemico, composizione corporea, citochine infiammatorie, pressione sanguigna, funzione vascolare ...) e funzionali (esempio: fitness cardiorespiratorio/ muscolare, equilibrio, agilità ...). Al contrario, l'attività e l'esercizio fisica sono strumenti importanti per prevenire e curare il diabete e altre malattie non trasmissibili. In questo contesto, vi è un'urgente necessità di raccomandare attività fisica/esercizio, durante e oltre l'epidemia di COVID-19, per migliorare la gestione del diabete, nonché per prevenire l'aumento del carico globale di COVID-19, diabete e altre malattie non trasmissibili. E' importante ricordare che il diabete è la seconda malattia cronica non trasmissibile più diffusa nei pazienti con malattia da COVID-19 ed è altamente associato ad una maggiore incidenza di gravità della malattia e mortalità. Gli individui con diabete e scarso controllo glicemico hanno una prognosi ancora peggiore. Inoltre, uno studio recente (Hammer et al. Brain Behav Immun. 2020 87:184-7) ha dimostrato che l'inattività fisica è associata ad un rischio relativo maggiore di ospedalizzazione per COVID-19, anche dopo aggiustamento per età, sesso, obesità, fumo e consumo di alcol (rischio relativo 1,32, IC 95% da 1,10 a 1,58), suggerendo che un aumento della prevalenza di inattività fisica può anche comportare un aumento dei ricoveri COVID-19.

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