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Precisione Delle Equazioni Comunemente Usate Per Il Calcolo Della Frequenza Cardiaca Massima Prevista Per Età

Notizia Testuale Free Medical Fitness Sport

L'utilizzo della frequenza cardiaca come indicatore dell'intensità di allenamento è fondamentale per lo sviluppo di programmi per l'allenamento cardiovascolare. Infatti, generalmente l'intensità di allenamento viene espressa come percentuale di un valore massimale, corrispondente alla massima capacità che il sistema può esprimere, definito dalla frequenza cardiaca massima (FCmax). I tests da sforzo graduato (GXT, graded exercise test) che comprendono l'analisi dello scambio di gas e le misurazioni della ventilazione sono riconosciuti essere il metodo gold-standard per la sua misurazione; tuttavia, la possibilità di poter eseguire un test di questo tipo (massimale) risulta essere difficile da eseguire soprattutto per l'impossibilità di avere a disposizione gli strumenti di misura. Un approccio alternativo per valutare la FCmax consiste nell'utilizzare equazioni di regressione che stimano la frequenza cardiaca massima dall'età del soggetto (APMHR, age predicted maximal heart rate), ad esempio utilizzando l'equazione FCmax = 220 - età. Questa è l'APMHR più comunemente usata ed è stata proposta da Fox et al. nel 1971 (Ann Clin Res 3(6): 404-32, 1971.). Questa equazione, tuttavia, è stata segnalata per avere una deviazione standard compresa tra 10 e 12 bpm, sopravalutando e sottovalutando la FCmax rispettivamente nei giovani e negli anziani. Sebbene ne sia stata documentata la limitata accuratezza predittiva, è ancora ampiamente utilizzata in contesti clinici e utilizzata in studi scientifici pubblicati. Nello studio di Shookester et al. (Int J Exerc Sci. 13(7): 1242-1250, 2020), gli autori hanno voluto valutare la concordanza tra la FCmax stimata da nove equazioni APMHR studiate in precedenza e la FCmax misurata direttamente durante un GXT. Le equazioni erano le seguenti: Gulati (206-0.88*età), Astrand (216.6-0.84*età), Nes (211-0.64*età), Fairbarn per soggetti maschi (208-0.8*età) e soggetti femmine (201-0.63*età), Fox (220-età), Gellish (207-0.7*età), Tanaka (208-0.7*età), Arena (209.3-0.72*età). È stata misurata la FCmax tramite 99 test GXT su tapis roulant. I GXT si sono conclusi con l'affaticamento volontario e sono stati inclusi per l'analisi solo se il RER risultava maggiore di 1,10. Il campione era formato da novantanove partecipanti (maschi: n = 67, età = 37,3 ± 11,8 anni, femmine: n = 32, età = 39,9 ± 13,5). Tutte le equazioni utilizzate in questo studio hanno mostrato uno scarso accordo tra FCmax misurata e APMHR. L'equazione di Fox può rappresentare l'opzione migliore per una popolazione generale in quanto è meno probabile che sottovaluti o sovrastimi in base alla FCmax individuale. La conclusione degli autori è che quando possibile, si dovrebbero utilizzare i dati di un test GXT per determinare la FCmax per garantire l'accuratezza del dato, visti i potenziali errori delle APMHR.
Commento ELAV: si conferma per l'ennesima volta l'inaffidabilità dei modelli APMHR, errore che comporta a cascata una serie di importanti errori nell'individualizzazione dell'allenamento e sopratutto pone seri dubbi sulla validità di molte ricerche basate sul rapporto con tale metodica. Secondo i lavori della R&S di ELAV, è possibile affermare che la FCmax non dipende dall'età ma dal grado di allenamento ed è stimabile con un errore del solo 1.9% utilizzando un algoritmo di intelligenza artificiale basato su dati di soggetti giovani e performanti ed estendibile a tutte le età. Questa interpretazione può rappresentare una importante sfida ad un dogma della fisiologia.

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