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12 Minuti Di Esercizio Intenso Sono Sufficienti Per Modificare I Biomarcatori Della Salute Metabolica Nel Sangue

Notizia Testuale Free Medical Fitness

E' ormai chiaro che l'esercizio fisico regolare è associato ad un minor rischio di malattie cardiovascolari e mortalità, ma i meccanismi legati ai benefici per la salute mediati dall'esercizio risultano essere non perfettamente compresi. Nello studio di Nayor et al. (Circulation. 2020 Nov 17;142(20):1905-1924), gli autori hanno utilizzato il profilo di metaboliti prima e dopo un esercizio in acuto, per delineare l'architettura metabolica dei modelli di risposta all'esercizio negli esseri umani. Questi metaboliti possono agire come indicatori della salute cardiometabolica, cardiovascolare a lungo termine. Si è eseguito un test da sforzo cardiopolmonare (CPET, cardiopulmonary exercise testing) della durata di dodici minuti circa su cicloergometro e valutato il profilo dei metaboliti di alcuni partecipanti al Framingham Heart Study (FHS). L'FHS è uno studio prospettico di coorte di adulti che vivono in comunità a Framingham (Massachusetts, USA), iniziato con la coorte originale nel 1948 (n = 5209) e che ora include i loro figli e le loro mogli (seconda generazione [Gen2], a partire dal 1971, n=5124) e i loro nipoti e le mogli dei nipoti (terza generazione [Gen3], iscritti nel 2002-2005, n=4095). Individui idonei con almeno un genitore registrato nella coorte Gen2 sono stati considerati nella Gen3 dal 2002 al 2005. Durante la terza visita dello studio (2016-2019), il CPET è stato eseguito come parte del ciclo di esami di routine. Per lo studio corrente, sono stati inclusi i primi 482 individui sottoposti a CPET con disponibile il profilo dei metaboliti (età 53 ± 8 anni, 63% donne). Un prelievo di sangue è stato eseguito a riposo (n = 471) e al picco dell'esercizio (n = 411). Si sono riscontrati cambiamenti significativi sui livelli circolanti di metaboliti legati allo stato di salute. I cambiamenti includevano riduzione dei metaboliti implicati nella resistenza all'insulina (glutammato, -29%), nell'aumento di rischio di diabete e malattie del fegato, (acido dimetilguanidino valerico, -18%) e aumenti dei metaboliti associati alla lipolisi (1-metilnicotinamide, +33%), biodisponibilità dell'ossido nitrico (arginina/ornitina + citrullina, +29%) e imbrunimento del tessuto adiposo (acido 12,13-diidrossi-9Z-ottadecenoico, + 26%). "Curiosamente, il nostro studio ha scoperto che diversi metaboliti tracciavano diverse risposte fisiologiche all'esercizio e che potrebbero quindi fornire segni unici nel flusso sanguigno che rivelano se una persona è fisicamente in forma, proprio come gli attuali esami del sangue determinano quanto bene funzionano i reni e il fegato", afferma il cardiologo Matthew Nayor, del Massachusetts General Hospital (MGH), uno degli autori dello studio. "Ciò che ci ha colpito sono stati gli effetti che un esercizio di breve durata può avere sui livelli circolanti di metaboliti che governano funzioni corporee chiave come la resistenza all'insulina, stress ossidativo, reattività vascolare, infiammazione e longevità", ha aggiunto Gregory Lewis, capo sezione della Heart Failure presso il MGH e autore senior dello studio. Inoltre, i cambiamenti favorevoli nei metaboliti possono essere attenuati nei soggetti con un BMI più elevato, suggerendo che l'obesità o le sue perturbazioni metaboliche correlate (p. Es., Resistenza all'insulina) possono diminuire i benefici dell'esercizio.

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