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L'esercizio Intervallato Ad Alta Intensità Al Freddo Regola Il Metabolismo In Acuto E Postprandiale

Notizia Testuale Free Medical Fitness Sport

Il tempo inclemente può essere una buona scusa per rimandare la corsa quotidiana, ma una nuova ricerca suggerisce che l'esercizio a temperature più basse potrebbe bruciare più grassi del normale, almeno quando si tratta di brevi periodi di esercizio ad alta intensità. Nello studio di Munten et al. (J Appl Physiol. 2020 Dec 3), si è voluto esaminare gli effetti dello stress da freddo durante un esercizio ad intervalli ad alta intensità (HIIE, High-Intensity Interval Exercise) sul metabolismo durante l'esercizio e su quello postprandiale. Undici soggetti moderatamente attivi (i criteri di inclusione erano un'età compresa tra 18 e 30 anni e un BMI compreso tra 25 e 30 kgm-2), si sono allenati in due condizioni sperimentali diverse: i partecipanti (in pantaloncini e maglietta per entrambe le condizioni) sono entrati in una camera climatizzata impostata a una temperatura neutra (21 ° C) o fredda (0 ° C) e si sono seduti per 15 minuti prima di iniziare l'esercizio. Una settimana prima della prova, i partecipanti hanno completato un test da sforzo incrementale su un cicloergometro per determinare la potenza (Wmax) e VO2 di picco. Il test consisteva in un esercizio incrementale con potenza iniziale di 50 W, aumentata di 25 W ogni minuto, fino all'affaticamento volontario. Il protocollo di allenamento consisteva, in entrambe le condizioni, di un HIIE (HIIE-CO, allenamento dopo esposizione al freddo, HIIE-TN, allenamento in ambiente termo neutro) formato da 10x60" di sprint al cicloergometro con una resistenza corrispondente al 90% del VO2picco, intervallati da periodi di recupero attivo di 90" ad una resistenza corrispondente al 30% del VO2picco, con un periodo di defaticamento alla fine di entrambe le sessioni. I soggetti venivano fatti allenare alla sera (verso le 18:00). La mattina seguente, i partecipanti hanno consumato un pasto (colazione) ricco di grassi. La calorimetria indiretta è stata utilizzata per valutare l'ossidazione dei substrati e sono stati ottenuti campioni di sangue venoso per valutare i cambiamenti nei metaboliti non cellulari. Mentre l'esercizio al freddo ha aumentato l'ossidazione dei lipidi del 358% durante l'esercizio, non vi era alcuna differenza sostanziale dopo la colazione del mattino successivo (periodo "postprandiale"). In effetti, la risposta glicemica era migliore dopo l'esercizio in ambiente termo neutro (l'area sotto la curva del glucosio postprandiale era del 49% più alta nel HIIE-CO rispetto a HIIE-TN). Il VO2 postprandiale, l'ossidazione dei lipidi e dei carboidrati, l'insulina plasmatica e le concentrazioni di trigliceridi non erano differenti tra le due condizioni. I livelli ematici di colesterolo LDL postprandiale erano più alti nel HIIE-CO due ore dopo il pasto. In condizioni di un corrispondente dispendio energetico, l'HIIE ha dimostrato tassi di ossidazione dei lipidi più elevati durante l'esercizio al freddo; ma ha influenzato solo marginalmente il metabolismo lipidico postprandiale la mattina seguente. In conclusione, l'HIIE svolto al freddo sembra essere più favorevole per l'ossidazione lipidica in acuto ma meno favorevole per le risposte lipidiche e glicemiche postprandiali.

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