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Fattori Alla Base Delle Prestazioni Nell'esercizio Di Bench Press In Powerlifter Competitivi D'élite

Notizia Testuale Free Fitness Sport

La panca piana (BP, Bench Press) è un esercizio comunemente prescritto nei programmi di allenamento e di solito costituisce parte integrante dei programmi di condizionamento di vari sport per lo sviluppo della forza e della potenza della parte superiore del corpo. Diversi fattori (biomeccanici e/o neuromuscolari) possono contribuire alla prestazione del 1RM nella BP. Ad esempio, è stata dimostrata una forte correlazione tra massa corporea magra e massa muscolare, e differenze nei segmenti corporei dei soggetti potrebbero influenzare le variabili cinematiche e cinetiche (ad esempio, la lunghezza dell'omero potrebbe influenzare l'angolo del gomito e della spalla nella fase più critica dell'esercizio, definita sticking region/point). Nello studio di Reya et al. (J Strength Cond Res. 2021 Aug 1;35(8):2179-2186) si è voluto indagare l'interazione tra fattori strutturali, tecnici e neuromuscolari in relazione al 1RM nella BP in powerlifters agonisti. Tredici powerlifters maschi hanno partecipato allo studio (media ± deviazione standard: 26±9 anni, range 18-26 anni, più un soggetto di 53 anni; 178±6 cm; e 93,8±9,9 kg). Tutti i soggetti erano atleti di livello nazionale e internazionale secondo le regole disciplinate dalla International Powerlifting Federation. I fattori determinanti analizzati sono stati raggruppati in tre categorie principali: 1. fattori strutturali, costituiti dalla composizione corporea e altri parametri antropometrici; 2. fattori tecnici, costituiti dalla cinematica dell'arto superiore e del bilanciere, l'altezza dell'arco lombare durante e la forza esercitata contro il pavimento dai piedi durante l'esercizio; 3. fattori neuromuscolari, costituiti dal livello di attivazione volontaria degli estensori del gomito, dall'attività EMG del grande pettorale, tricipite brachiale, deltoide anteriore e gran dorsale nella fase concentrica della 1RM, e parametri legati all'architettura muscolare, e alla massima forza isocinetica ed isometrica. Le misurazioni antropometriche (statura, peso, lunghezza dei segmenti corporei, circonferenze, % massa grassa) ed ecografiche (area della sezione trasversa muscolare, definita come la distanza tra il livello più profondo del tessuto adiposo e il tessuto osseo, del muscolo pettorale e deltoide anteriore è stata misurata sul lato destro; inoltre è stata misurata con la stessa tecnica l'architettura muscolare del tricipite brachiale capo lungo, costituita dall'angolo di pennazione e lunghezza del fascicolo muscolare) sono state prese durante la prima visita, mentre le misurazioni delle prestazioni (livello di attivazione volontaria, forza isocinetica e misurazioni cinetiche, cinematiche ed elettromiografiche durante la 1RM) sono state registrate durante la seconda visita. Le tecniche di correlazione e regressione multipla sono state utilizzate per studiare il contributo delle variabili strutturali, tecniche e neuromuscolari al 1RM nella BP, corretta per la massa corporea utilizzando il coefficiente di Wilks (coefficiente matematico utilizzato per misurare le forze relative dei powerlifters nonostante le diverse classi di peso). Il più alto grado di associazione è stato dimostrato per i fattori strutturali (massa magra e ossea, indice brachiale, definito come il rapporto tra la lunghezza dell'avambraccio e braccio, circonferenza del braccio e area della sezione trasversale dei muscoli agonisti; r = 0,58-0,74), seguiti da fattori neuromuscolari (forza di estensione del gomito e flessione della spalla; r = 0,57-0,71), mentre i fattori tecnici erano poco correlati alla performance di 1RM (r <= 0,49). La regressione multipla ha mostrato che la massa corporea magra, l'indice brachiale e il momento di flessione isometrica della spalla prevedevano il 59% della varianza comune in 1RM. Questi dati indicano che in powerlifters d'élite, molteplici fattori contribuiscono al successo del 1RM nella BP, con variabili come la massa corporea magra, la CSA degli agonisti, l'indice brachiale e la forza degli estensori del gomito e dei flessori della spalla considerati i migliori predittori della prestazione. Questi risultati ribadiscono l'importanza di massimizzare la massa muscolare, con concomitanti aumenti di forza, per migliorare le prestazioni nello sport del powerlifting.

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