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Compensazione Energetica E Adiposità Nell'uomo

Notizia Testuale Free Medical Fitness

Per ottenere una perdita di peso, in particolare una riduzione della massa grassa (FM), il dispendio energetico deve superare l'apporto energetico. La perdita di peso derivata dall'esercizio fisico è spesso inferiore al previsto. Generalmente si prevede che maggiori quantità di dispendio energetico derivati dall'esercizio favoriscano una maggiore diminuzione del peso e del grasso corporeo. Ipotetici meccanismi di compensazione possono però limitare le riduzioni del grasso corporeo indotte dall'esercizio e potrebbero essere proporzionali al dispendio energetico derivato dell'esercizio stesso. I contesti entro i quali avviene la compensazione energetica, la misura in cui si verifica e i processi coinvolti non son ancora completamente capiti. Questa ipotesi ha profonde implicazioni sia per l'evoluzione del metabolismo che per la salute: implica che un aumento a lungo termine dell'attività non si traduce direttamente in un aumento della spesa energetica totale (TEE, total energy expenditure) perché altri componenti della TEE possono diminuire in risposta (Compensazione Energetica). Nello studio di Careau et al. (Curr Biol. 2021 Aug; S0960-9822(21)01120-9) gli autori hanno utilizzato la più grande raccolta di dati compilata sulla TEE e sul dispendio energetico basale (BEE, Basal Energy Expenditure) (Atomic Energy Agency DLW database Ann Nutr Metab 2019;75:114-118) (n = 1754) di persone adulte che vivono una vita normale per scoprire che la compensazione energetica di un essere umano è in media del 28% a causa della ridotta BEE; questo suggerisce che solo il 72% delle calorie in più che bruciamo derivate da attività aggiuntive si traduce in calorie in più bruciate in quel particolare giorno. Inoltre, il grado di compensazione energetica variava considerevolmente tra persone di diversa composizione corporea. Questa associazione tra compensazione e adiposità potrebbe essere dovuta a differenze di compensazione tra individui: le persone che compensano di più possono avere maggiori probabilità di accumulare grasso corporeo. In alternativa, il processo potrebbe avvenire all'interno degli individui: man mano che ingrassiamo, il nostro corpo potrebbe compensare maggiormente le calorie bruciate durante l'attività, rendendo progressivamente più difficile perdere grasso. Determinare la causalità della relazione tra compensazione energetica e adiposità sarà la chiave per migliorare le strategie di sanità pubblica in materia di obesità. La gamma sempre crescente e diversificata di piani e mode per la perdita di grasso disponibili al pubblico riflette la realtà, ben nota ai ricercatori, che i programmi di esercizi prescritti per la riduzione del peso raramente si traducono in cambiamenti sostanziali o a lungo termine nella massa corporea. Le poche linee guida nazionali che sono state pubblicate convergono sulla raccomandazione di un deficit di 500-600 kcal/giorno attraverso l'esercizio e la dieta per stimolare la perdita di grasso. Queste linee guida sono generali per la popolazione e non tengono conto della variazione della compensazione energetica mostrata da persone con diversi livelli di massa grassa, come dimostrato nel presente studio. Le strategie di salute pubblica per la perdita di grasso dovrebbero essere riviste per riconoscere la compensazione energetica man mano che la nostra comprensione progredisce su quali individui compensano e di quanto. In questo senso, sono necessarie ulteriori ricerche sulla diversità potenzialmente sostanziale della compensazione energetica tra le sottopopolazioni. In futuro, potrebbero essere sviluppati piani di esercizi personalizzati mirati alla perdita di grasso in parte basati sulla propensione genetica di un individuo per la compensazione energetica.

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