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Trattamento Conservativo Della Sindrome Della Fascia Ileotibiale Nei Corridori

Notizia Testuale Free Medical

La fascia ileotibiale (ITB) è un ispessimento della fascia lata che si trova sulla parte laterale della coscia e che si estende dalla cresta iliaca antero-superiore alla parte prossimale della tibia e funge da importante stabilizzatore laterale del bacino e del ginocchio. Serve come tendine comune per i muscoli Grande Gluteo (GMax) e il Tensore Della Fascia Lata (TFL) e trasmette le loro forze contrattili a varie inserzioni sul femore distale, sulla rotula, sulla capsula articolare del ginocchio e sulla tibia. Una condizione clinica comune che colpisce l'ITB è la Sindrome Della Fascia Ileotibiale (ITBS), nota anche come ginocchio del corridore. L'ITBS è una delle lesioni da uso eccessivo più comuni nei corridori che colpisce il 12-16% degli atleti e spesso li costringe a sospendere l'attività sportiva temporaneamente o, nei casi refrattari, anche definitivamente. Clinicamente, l'ITBS si presenta principalmente come dolore acuto o bruciante nella regione dell'epicondilo femorale laterale. L'ITBS viene solitamente gestita in modo conservativo attraverso una combinazione di riposo, stretching e allenamento della forza, nonché una eventuale modifica della tecnica di corsa. L'eziologia ha due potenziale cause: 1) l'attrito tra l'ITB e l'epicondilo femorale laterale, 2) una tensione eccessiva nell'ITB che porterebbe a una compressione del tessuto adiposo sottostante o delle borse, causando infine infiammazione e dolore. Nella review di Friede et al. (Phys Ther Sport, doi: 10.1016/j.ptsp.2021.12.006) gli autori hanno analizzato la plausibilità delle strategie terapeutiche principalmente raccomandate per la gestione della ITB, partendo dal presupposto che l'ipotesi della compressione sia corretta e che la sindrome sia realmente correlata a un'eccessiva tensione della ITB. Basandosi su questa ipotesi, la compressione dei tessuti che si trovano al di sotto della ITB può essere causata da predisposizione anatomica (larghezza pelvica ridotta, epicondili femorali laterali prominenti), disallineamenti articolari (eccessiva adduzione dell'anca, ginocchio varo o sua rotazione interna), attività eccessiva o non temporalmente corretta dei muscoli che si inseriscono nella ITB o aumento della sua rigidità. Gli approcci terapeutici conservativi in genere includono esercizi di rafforzamento dei muscoli abduttori dell'anca, che possono però avere effetti collaterali indesiderati, incluso il rafforzamento involontario del TFL o l'irrigidimento della ITB. Sulla base delle prove attuali, non è nemmeno chiaro in che misura una maggiore forza di abduzione dell'anca gioverebbe alla stabilizzazione pelvica durante la corsa. In questo contesto, gli autori propongono che (i) gli esercizi di rafforzamento dell'anca dovrebbero essere eseguiti per migliorare la resistenza muscolare piuttosto che aumentarne la forza massima e (ii) essere accompagnati da interventi per migliorare la tecnica di corsa. Lo stretching della ITB, che rappresenta un'altra componente integrante del trattamento, viene eseguito per ridurre la tensione nell'ITB e nei muscoli associati. Tuttavia, le prove ottenute in altre unità muscolo-tendinee mette in discussione l'idea che un intervento intermittente avrebbe un effetto significativo sulla lunghezza o sulla rigidità dei tessuti. Pertanto, gli effetti duraturi possono essere previsti solo quando le routine di stretching sono incorporate nelle routine di allenamento ed eseguite su base regolare.

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