Alcuni studi suggeriscono che gli esercizi mono articolari non siano necessari per massimizzare i risultati dell'allenamento con sovraccarichi (RT) con obiettivi ipertrofici in soggetti principianti ed avanzati. Sia gli esercizi multiarticolari che quelli monoarticolari hanno dimostrato di essere efficaci per aumentare la forza muscolare e l'ipertrofia. I primi richiedono una maggiore coordinazione e risposte neurali complesse e sono stati generalmente considerati più efficaci per aumentare la forza muscolare complessiva, mentre i secondi sono stati utilizzati per allenare gruppi muscolari specifici e richiedono livelli ridotti di abilità e tecniche. Teoricamente, negli esercizi monoarticolari, gli stress meccanico e metabolico coinvolti nella risposta ipertrofica sono diretti al muscolo che si vuole allenare e limitati solo dalla sua piena capacità di carico. Negli esercizi multiarticolari, i muscoli più deboli coinvolti, nella catena cinetica, potrebbero limitare il ROM articolare. Ciò potrebbe diminuire lo stress sul gruppo muscolare obiettivo e di conseguenza le risposte ipertrofiche. Nello studio di Mannarino et al. (J Strength Cond Res. 2021 Oct 1;35(10):2677-2681. doi: 10.1519/JSC.0000000000003234) gli autori hanno voluto confrontare gli effetti di un esercizio multiarticolare, il Rematore con manubrio (DR, Dumbbell Row), con quelli di un esercizio monoarticolare, il Curl con manubrio (BC, Biceps Curl), sulla forza e sullo spessore muscolare (MT, muscle thickness) dei flessori del gomito (entrambi gli esercizi utilizzavano una presa supina). Dieci uomini (29.20 ±3.85 età; 178.30 ±7.29 cm; 96.40 ±17.93 kg; 30.19±4.46 kg·m-2) non allenati (nessuno dei soggetti aveva partecipato ad alcun allenamento sistematico o attività fisica durante i sei mesi precedenti) sono stati assegnati ad un programma RT per i flessori del gomito, in cui un braccio eseguiva l'esercizio di DR e l'altro quello di BC. Tutti i soggetti hanno seguito un periodo di familiarizzazione, in cui è stato eseguito un test per trovare il carico che permettesse di eseguire 10 ripetizioni massimali (10RM). I test 10RM sono stati eseguiti in due giorni non consecutivi per entrambi gli esercizi in entrambe le braccia, utilizzando un ordine controbilanciato. Successivamente, è stato misurato lo MT prima dell'inizio del periodo di allenamento, utilizzando una tecnica ad ultrasuoni in modalità B. Lo MT era considerato la distanza perpendicolare tra l'aponeurosi superficiale e l'omero, ed è stato misurato in tre punti lungo il muscolo: 25%-prossimale, 50%-medio e 75% distale. Dopo, è stato eseguito un RT di otto settimane. Le misurazioni post-test sono state condotte nello stesso ordine del pre-test e i test 10RM e MT sono stati eseguiti rispettivamente 48 e 72 ore dopo l'ultima sessione. Ai soggetti è stato chiesto di eseguire entrambi gli esercizi ad esaurimento concentrico drante tutte le serie e i pesi erano continuamente regolati sessione per sessione per mantenere il numero delle ripetizioni tra le 8-12, con un intervallo di recupero tra le serie di due minuti. Il programma RT ha seguito una periodizzazione lineare con incremento di volume progressivo. La frequenza era di due sessioni a settimana con almeno 72 ore di riposo tra le sessioni, per un totale di sedici sessioni. Dopo 8 settimane, il BC ha comportato una maggiore ipertrofia dei flessori del gomito (11,06%) rispetto all'esercizio multiarticolare DR (5,16%). Il miglioramento delle 10RM era maggiore nel DR nel braccio allenato con DR, mentre nell'esercizio BC era maggiore nel braccio allenato con il BC. Quindi, l'esercizio monoarticolare ha comportato una maggiore ipertrofia dei flessori del gomito rispetto all'esercizio multiarticolare dopo otto settimane di RT, mentre i miglioramenti della forza, in accordo con la specificità dell'esercizio, erano maggiori nell'esercizio utilizzato nel protocollo di allenamento. Pertanto, nella prescrizione di un RT per l'ipertrofia dei flessori del gomito, dovrebbero essere enfatizzati esercizi monoarrticolari, come il BC.