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Correlazioni Tra Potenza Del Pugno E Capacità Di Forza Nei Pugili

Notizia Testuale Free Sport

Per ottenere la vittoria per KO nella boxe, è necessaria una forza d'urto di intensità sufficiente per accelerare la testa dell'avversario per causare una momentanea perdita di coscienza. In alternativa, l'applicazione ripetuta di grandi forze d'impatto durante un incontro di boxe aumenta la probabilità che la capacità di combattimento dell'avversario venga influenzata negativamente, il che aumenta di conseguenza la prospettiva di una vittoria ai punti. Pertanto, la capacità di colpire con un'elevata forza d'impatto risulta essere vantaggiosa per i pugili. Sebbene gli aumenti della forza d'impatto del pugno dovrebbero derivare da miglioramenti nella tecnica, questi potrebbero anche essere raggiunti aumentando le capacità fisiche del pugile. Il pugno è un movimento ad alta velocità in cui è richiesta forza muscolare per accelerare il braccio. Pertanto, in teoria, la forza muscolare e alti tassi di sviluppo della forza (RFD, con conseguente aumento dell'accelerazione e quindi potenza del pugno) dovrebbero essere fattori chiave che influenzano la forza d'impatto del pugno. L'azione iniziale nello sferrare un pugno è data dall'erogazione di forza degli arti inferiori al suolo, e la produzione di forza degli arti inferiori potrebbe quindi essere considerata importante per la successiva forza d'impatto del pugno stesso. Studi precedenti, che hanno valutato gli aspetti tecnici che contribuiscono ad una maggiore forza d'impatto durante un diretto, hanno concluso che i pugili più esperti, così come i pugili con le maggiori forze d'impatto, utilizzavano efficacemente una maggiore coordinazione dei segmenti corporei e azione degli arti inferiori. Nello studio di Dunn et al. (J Strength Cond Res. 2022 Apr 1;36(4):1019-1025. doi: 10.1519/JSC.0000000000003585) gli autori hanno esaminato la relazione tra le caratteristiche di forza e potenza della parte superiore e inferiore del corpo, utilizzando quattro test (panca con contro movimento CMBT, panca isometrica IBP, salto con contro movimento CMJ, e trazione isometrica a metà coscia IMTP) e la forza d'impatto del pugno. Ventotto pugili dilettanti maschi altamente allenati di età compresa tra 19±2 anni (fascia di età 16±24 anni; altezza 177,3±7,3 cm; massa corporea 70,5±11,7 kg) hanno partecipato a questo studio. I test erano svolti nel seguente modo: 1) CMBT, una panca piana è stata posizionata sopra una piattaforma di forza sotto una Smith Machine. Il test è iniziato con gomiti completamente estesi, quindi i soggetti hanno abbassato il bilanciere al petto ad una velocità auto-selezionata e lo hanno quindi lanciato all'altezza massima senza pause tra le fase eccentrica e il lancio; sono stati calcolati i dati di forza e tempo di spostamento, la forza di picco (newton) e la potenza di picco (watt); 2) IBP, la posizione del soggetto era identica a quella precedente; tuttavia, il bilanciere era fissato ad un'altezza sopra il torace alla quale i gomiti erano flessi a 90°. Il bilanciere era caricato con pesi sufficienti per renderlo inamovibile. I soggetti sono stati istruiti a spingere il più forte e velocemente possibile per cinque secondi al fine di esercitare una forza massima contro il bilanciere in una contrazione isometrica con un recupero di 2 minuti tra le prove. Dai dati forza-tempo raccolti, è stato misurato il tasso di sviluppo della forza (RFDIBP) nell'intervallo 0-250 ms e la forza di picco. 3) CMJ, i soggetti hanno eseguito 5 CMJ a massimo sforzo senza carico sulla piattaforma di forza, tenendo una barra di alluminio sulle spalle. Un trasduttore di posizione lineare è stato legato alla barra di alluminio e ha misurato l'altezza del salto (centimetri; hCMJ), la potenza di picco (PCMJ) e la forza di picco (FCMJ). 4) IMPT, sono state eseguito due prove di IMTP massimi stando in piedi sulla piattaforma di forza. I soggetti hanno afferrato una barra d'acciaio inamovibile posta ad un'altezza tale che gli arti superiori e la schiena fossero dritti con un angolo dell'anca di 15-25° e un angolo del ginocchio di 45-55°, misurata con un goniometro (0° =estensione completa). Ai soggetti è stato chiesto di sollevare il bilanciere con la massima forza e il più velocemente possibile per cinque secondi. Dai dati forza-tempo e il picco di forza raggiunto è stato misurato il tasso di sviluppo della forza (RFD) nell'intervallo 0-250 ms (RFDIMPT). La prestazione specifica è stata valutata tramite un test della durata di tre minuti (3MPT, minute punch test) su di un "punch integrator": il 3MPT includeva un totale di 126 pugni in brevi combinazioni ad arto superiore dritto e piegato erogati da una posizione auto-selezionata (di fronte o di lato) alla massima intensità contro un colpitore verticale fisso. Il "punch integrator" è stato utilizzato per misurare le forze generate (newton) attraverso una cella di carico montata a parete in serie con il colpitore, che è stato posizionato all'altezza del pugno di ciascun soggetto quando il loro braccio era esteso orizzontalmente. Le analisi di correlazione e regressione hanno rivelato relazioni significative (p <0,05) tra la forza di picco del pugno e le forze misurate nei test CMJ e IMTP. Inoltre, la forza di picco del pugno era moderatamente e significativamente correlata alla massa corporea, ma la RFD nella parte inferiore del corpo non lo era. Inoltre, non sono state identificate relazioni significative tra le caratteristiche di prestazione del pugno e qualsiasi parametro di forza o potenza della parte superiore del corpo. I risultati di questo studio mostrano che la forza della parte inferiore del corpo, ma non l'RFD, aveva una correlazione positiva e significativa da moderata a forte con il picco di produzione della forza del pugno. Anche se ci si aspetta che la forza e la potenza della parte superiore del corpo siano importanti nella boxe, non hanno discriminato tra i pugili che hanno tirato pugni con una forza di picco superiore o inferiore né erano correlati alla forza di picco del pugno. Un allenamento che migliori la forza della parte inferiore del corpo senza aumentare la massa corporea totale (per mantenere la categoria di peso) può influenzare positivamente la capacità di pugno in pugili dilettanti altamente allenati.

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