Maggiori quantità di attività fisica sono associate ad una maggiore longevità ma dose e tipologia possono influenzare in maniera molto diversa il rischio di mortalità.
In questo bel lavoro di ricerca (Eleanor L. Watts et al. Association of Leisure Time Physical Activity Types and Risks of All-Cause, Cardiovascular, and Cancer Mortality Among Older Adults. JAMA Netw Open. 2022 Aug 1;5(8):e2228510) un totale di 272.550 (58% uomini) (età 70,5 [ds 5,4] anni [intervallo, 59-82 anni]) partecipanti sono stati intervistati dal National Institutes of Health-AARP Diet and Health Study americano che ha completato il follow-up tra il 2004 e il 2005 raccogliendo dati sulle durate settimanali di diversi tipi di attività fisiche e accertando poi la mortalità dei soggetti fino al 31 dicembre 2019.
Le attività sono state classificate in sette categorie (corsa, ciclismo, nuoto, altri esercizi aerobici, sport con racchetta, golf e marcia) e la mortalità è stata a sua volta raggruppata in tre macro categrie (per tutte le cause, cardiovascolare e cancro); 118.153 (43%) partecipanti è deceduto durante un follow-up medio di 12,4 (ds 3,9) anni.
Rispetto a quelli che non hanno praticato attività fisica, standardizzando una dose settimanale di attività fisica aderente alle linee guida internazionali (1.25-2.5 di attività vigorosa o 2.5-5 ore di attività moderata) gli sport con racchetta (HR 0,84) e la corsa (HR 0,85) sono stati associati alle maggiori riduzioni del rischio relativo per la mortalità per tutte le cause, seguite da marcia (HR 0,91), altre attività aerobiche (HR 0.93), golf (HR 0,93), nuoto (HR 0,95) e ciclismo (HR 0,97).
Con tale dosaggio la riduzione media della mortalità risulta del 13% per qualsiasi causa di morte e per qualsiasi tipo di attività.
Analizzando i risultati in base al singolo tipo di attività e alla causa della morte, la corsa, ad esempio, ha mostrato la maggiore riduzione del rischio di morte per cancro con un calo medio del 19 per cento; gli sport con la racchetta sono particolarmente utili per evitare una morte prematuracon una riduzione del 16% del rischio per tutte le cause e una riduzione del 27% del rischio di morte per malattie cardiovascolari. "Queste attività richiedono entrambe l'azione sincronizzata di molti muscoli per una forma corretta, e gli sport con la racchetta richiedono anche la coordinazione occhio-mano e scoppi momenti intermittenti di intensità molto elevata che possono ulteriormente migliorare la prestanza fisica.
Lo studio mostra anche che coloro che hanno esercitato più del numero di ore raccomandato riducono ulteriormente il loro rischio di mortalità ma con rendimenti spiccatamente decrescenti all'aumentare del tempo trascorso nell'esercizio fisico. Le curve statistiche raggiungono il miglior HR per ogni singola attività e per tutte le cause di mortalità con i seguenti intervalli di tempo medio:
- Corsa 2.1-3.2 ore
- Ciclismo 2-3 ore
- Nuoto 0.1-1 ora
- Altre attività aerobiche 1-2.1 ore
- Sport con racchetta 2.1-3.1 ore
- Golf 0.1-1.5 ore
- Marcia 1.7-3.5 ore
con una tendenza direttamente proporzionale tra tempo ed efficacia, ovvero meno efficacia uguale meno tempo per raggiungere il massimo risultato di una specifica attività.
All'altra estremità della scala, i partecipanti che non hanno raggiunto il numero di ore consigliato ma hanno comunque svolto qualche attività hanno avuto una riduzione del 5% del rischio di mortalità per tutte le cause rispetto a quelli che non hanno svolto alcuna attività. Mentre alcune attività hanno ridotto il rischio più di altre, i ricercatori sottolineano che trovare qualcosa di attivo che piaccia è forse la cosa più importante perché è molto più probabile venga continuata nel tempo rispetto alla scelta di un'attività particolare in base alle differenze tra le stime di rischio riportate ma poi con un'alta probabilità di scarsa aderenza nel tempo.

HR: Hazard Ratio