Le meniscectomie parziali artroscopiche sono la chirurgia ortopedica più eseguita al mondo, nonostante le prove che la chirurgia sia superiore al trattamento non chirurgico siano scarse. In effetti, studi precedenti hanno dimostrato che la chirurgia non è migliore del trattamento non chirurgico per adulti di mezza età e anziani con lesioni meniscali degenerative. Tuttavia, nessuno studio randomizzato controllato (RCT) è stato condotto su pazienti più giovani con lesioni traumatiche. Nello studio di van der Graaff et al. (Br J Sports Med. 2022 Jun 8;56(15):870-876. doi: 10.1136/bjsports-2021-105059) gli autori hanno voluto determinare se la meniscectomia parziale artroscopica fosse superiore alla terapia fisica in giovani pazienti. Cento pazienti (35 ± 8 anni, 76% maschi, 34% atleti competitivi o d'élite) con lesioni meniscali traumatiche di grado 3, rilevata tramite risonanza magnetica negli ultimi 6 mesi (una lesione meniscale di grado 3 presenta cambiamenti di segnale alla risonanza magnetica che raggiungono la superficie articolare del menisco e quindi è considerata una lesione completa), sono stati divisi in maniera casuale in un gruppo a cui è stata applicata la meniscectomia parziale artroscopica (n = 49) o un in un gruppo che ha svolto terapia fisica (n=51), con l'opzione di intervento chirurgico ritardato dopo 3 mesi se i disturbi al ginocchio fossero continuati. Il gruppo di terapia fisica ha seguito un protocollo di trattamento individualizzato e graduale della durata di almeno tre mesi, con frequenza determinata dagli operatori. Il protocollo consisteva di tre fasi: ridurre il versamento del ginocchio, ottimizzare del ROM e ripristino della coordinazione e funzione muscolare e infine stimolare le attività quotidiane e il ritorno allo sport. I risultati sono stati misurati all'inizio e a 3, 6, 9, 12 e 24 mesi. L'esito primario era il punteggio IKDC (International Knee Documentation Committee) dopo 24 mesi di follow-up. Il punteggio IKDC misura la percezione dei sintomi da parte del paziente, la funzionalità del ginocchio e la capacità di partecipare ad attività sportive. Il punteggio IKDC varia da 0 a 100, dove 100 è il punteggio ottimale. La differenza clinicamente importante minima sull'IKDC è stata precedentemente riportata come 13,9 (per i pazienti con rottura del legamento crociato anteriore). È opinione diffusa che la meniscectomia parziale artroscopica sia necessaria e superiore alla terapia fisica per le lesioni meniscali traumatiche. Tuttavia, questo studio non ha supportato tale nozione. Nell'arco di due anni, non ci sono state differenze nei risultati tra i gruppi. Dopo 24 mesi, i punteggi medi (IC 95%) IKDC erano 78 (da 71 a 84) nel gruppo della meniscectomia parziale artroscopica e 78 (da 71 a 84) nel gruppo di terapia fisica, con una differenza tra i gruppi di 0,1 (95% CI da -7,6 a 7,7). Dall'inizio dello studio, i partecipanti di entrambi i gruppi hanno riscontrato miglioramenti in media di oltre 30 punti nei punteggi IKDC, che possono essere considerati clinicamente importanti. Ciò che è particolarmente degno di nota è che il 59% dei partecipanti nel gruppo di terapia fisica ha evitato del tutto l'intervento chirurgico e ha concluso lo studio senza differenze nei risultati (21 pazienti, il 41%, hanno eseguito la meniscectomia parziale artroscopica durante il periodo di follow-up). I punteggi finali dell'IKDC erano per lo più compresi tra 70 e 80, il che non rappresenta il ripristino totale della funzione del ginocchio in nessun gruppo. Questi risultati mettono in discussione la convinzione comune che la chirurgia sia necessaria per i pazienti con lesioni meniscali traumatiche. I risultati supportano la gestione conservativa come prima linea di trattamento, soprattutto in assenza di una forte preferenza del paziente per la chirurgia. Per la ricerca futura, sarà importante determinare se si possono identificare i pazienti che rispondo meglio alla chirurgia rispetto alla terapia fisica.