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V'O2max Su Treadmill E Cicloergometro

Notizia Testuale Free Fitness Sport

I test, la scelta degli esercizi e il monitoraggio del programma di allenamento sono componenti essenziali della preparazione ad una prestazione sportiva. E' abbastanza raro che i programmi di allenamento per atleti d'élite vengano applicati senza standard di valutazione in atto. Sebbene esistano una serie di procedure e metodi, la validità e l'affidabilità di questi protocolli sono spesso specifici per la popolazione o per lo sport analizzato. Tra i test svolti, la prova da sforzo graduata (GXT, graded exercise test) è uno degli esami più frequentemente utilizzati per la misura del massimo consumo di ossigeno (VO2peak), o capacità aerobica, lo stato di salute cardiovascolare e le prestazioni in generale. Sebbene esistano diverse modalità (ad es. Step test, corsa su pista, ergometro a braccia..), quelle più comunemente utilizzate sono con il treadmill e il cicloergometro. Per queste due modalità, spesso considerate in modo intercambiabile, la letteratura ha indicato una variazione da piccola a grande nei risultati sullo stesso soggetto, quando si confrontano le variabili misurate. Ad esempio, per individui non allenati spesso vengono riportati valori di VO2peak più alti, in media, quando si esegue un GXT su un treadmill rispetto ad un cicloergometro. Tuttavia, i risultati sono più incoerenti quando si considerano soggetti altamente allenati. Queste incoerenze tra le modalità spesso riflettono una miriade di variabili intrinseche ed estrinseche (ad esempio, quantità di massa muscolare utilizzata, ereditarietà, dimensioni e composizione corporea, età, allenamento specifico della modalità e familiarità del protocollo). Sulla base di questi risultati, l'utilizzo di una modalità di test specifica per lo sport negli atleti può risultare un importante fattore da considerare. Nello studio di Marko et al. (J Strength Cond Res 36(10): 2875-2882, 2022; doi: 10.1519/JSC.0000000000004005) gli autori hanno voluto confrontare le risposte cardiorespiratorie e metaboliche in un test utilizzando un protocollo GXT, su treadmill e cicloergometro in giovani atleti d'elite. Lo studio ha coinvolto 31 ragazzi adolescenti, di cui 11 erano corridori di media e lunga distanza, 11 erano ciclisti nella categoria Mountain Bike e 9 erano nuotatori di lunga distanza. L'età media, la massa corporea e l'altezza nei ciclisti erano rispettivamente di 16,73±1,85 anni, 72,77±5,64 kg e 181,20±3,03 cm; quella nei corridori di 15,7±1,27 anni, 64,1±10,56 kg e 179,3±8,00 cm; infine, nei nuotatori di 15,8±1,53 anni, 66,69±9,42 kg e 178,4±5,57 cm. I ciclisti reclutati per questo studio si allenavano in media 13 ore alla settimana, con una distanza media annua in bicicletta di 7290±1456 km. Per essere considerati corridori di media e lunga distanza, i soggetti dovevano competere nei 1500, 3000 o 5000 m a livello nazionale. Inoltre, quattro di questi soggetti erano membri della nazionale giovanile ceca. Infine, per essere inclusi nel gruppo di nuoto, tutti i soggetti dovevano aver gareggiato a livello nazionale per un minimo di 4 anni nei 400, 800 e 1500 metri. Durante ogni protocollo sono stati misurati, utilizzando l'analisi metabolica, il VO2peak, il volume Tidal (VT), la ventilazione minuto (VE), la frequenza cardiaca massima (HRpeak) e la frequenza respiratoria (BF). Ogni GXT è stato separato da tre giorni, per recuperare tra le sessioni dei test ed eliminare l'effetto della fatica. La velocità iniziale durante il test al treadmill è stata impostata su base individuale, ed è stata calcolata utilizzando precedenti valori del VO2peak ottenuti per ciascun soggetto tre mesi prima. Il suo valore corrispondeva al 50% della velocità massima raggiunta nel GXT nel test precedente, seguita da un aumento di 1 km/h ogni minuto, con una pendenza costante del 5%, fino ad esaurimento. Per il test al cicloergometro, anche la resistenza iniziale del test è stata impostata sulla base di un precedente test del VO2peak realizzato tre mesi prima, ed è stata impostata al 50% del tasso di lavoro massimo raggiunto nel test precedente. Dalla resistenza iniziale, il tasso di lavoro era aumentato di 30 W ogni minuto fino ad esaurimento o fino a quando l'atleta non era più in grado di mantenere una cadenza corretta. I soggetti sono stati istruiti, infatti, a mantenere una cadenza di 100±5 giri/min per tutta la durata del GXT. I corridori hanno mostrato un VO2peak (circa 7%; d = 0,92), HRpeak (4%; d = 0,77), VE (6%; d = 0,66) e BF (12%; d = 0,62) più alti sul treadmill rispetto al cicloergometro. Tuttavia, i ciclisti hanno dimostrato un maggiore VO2peak (circa 8%; d = 0,92), VT (circa 14%; d = 0,99) e VE (circa 9%; d = 0,78) su cicloergometro, nonostante nessuna differenza nella HRpeak, rispetto al test su treadmill. I risultati hanno indicato che il VO2peak era maggiore per corridori e ciclisti quando il GXT veniva eseguito su un ergometro che utilizzava i loro schemi di movimento specifici; la differenza media nei valori di VO2peak tra gli ergometri era di 4,5 e 4,7 ml·kg-1·min-1 rispettivamente per corridori e ciclisti, indicando un significato pratico moderato (Cohen's d=0,92 e 0,92 rispettivamente). Per i nuotatori, il GXT su treadmill ha comportato valori più elevati di VO2peak (circa 5%; d = 0,75), BF (circa 11,5%; d = 0,78) e HRpeak (3%; d = 0,69). Le differenze che si ottengono nel misurare una particolare variabile (ad esempio, VO2peak, HR e ventilazione) possono influenzare notevolmente la scelta dell'intensità di allenamento, il successo del programma e il successo atletico. Sebbene esistano una serie di procedure e metodi per eseguire un GXT, la loro accuratezza si basa sullo stato di allenamento precedente, sulla posizione del corpo, sulla quantità di massa muscolare utilizzata e sulla natura specifica dello sport. I risultati di questo studio hanno indicato differenze pratiche moderate (coefficiente d di Cohen) nel VO2peak, HRpeak, RER, BF, VE e VT durante un esercizio massimale tra le modalità di test in atleti d'elite (corridori, ciclisti e nuotatori). Pertanto, prima di scegliere un ergometro per il test, è fondamentale tenere conto del precedente allenamento sportivo specifico dell'atleta.

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