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Esercizio Aerobico, Funzione Cerebrovascolare E Cognizione

Notizia Testuale Free Medical Fitness

Il normale invecchiamento è accompagnato da un declino della capacità cognitiva fluida (capacità di rispondere a situazioni nuove rispetto alla conoscenza acquisita o cristallizzata), che è preceduto da una ridotta struttura e funzione cerebrovascolare. Questa riduzione può essere attribuita a fattori di rischio modificabili che determinano la salute cardio metabolica, compresa l'alimentazione e l'attività fisica. Con il declino della funzione cerebrovascolare e della cognizione durante l'invecchiamento, diminuisce la nostra capacità di svolgere compiti generali associati alla vita quotidiana. È stato dimostrato che l'esercizio fisico regolare aiuta a mantenere una perfusione cerebrale durante l'invecchiamento, risultando un trattamento importante, semplice ed economico. In uno studio precedente (Ainslie et al. J Physiol 586(16): 4005-4010, 2008) si è dimostrato che coloro che svolgevano un'attività aerobica di intensità da moderata a vigorosa per 150 min, mostravano una velocità media del flusso sanguigno cerebrale (CBFv) nell'arteria cerebrale media del 17% più elevata nel corso della vita rispetto alle controparti sedentarie di pari età. Tuttavia, una limitazione di questo studio era che non misurava gli effetti di una regolare attività fisica ed esercizio sulla reattività cerebro vascolare (CVR, Cerebrovascular Responsiveness). La CVR è la capacità di modificare il flusso sanguigno regionale in risposta a specifici stimoli fisiologici (ad esempio ipercapnia) o psicologici. Corrisponde al rapido aumento del CBFv in un vaso sanguigno cerebrale attribuibile alla dilatazione della microvascolarizzazione a valle, in risposta a cambiamenti chimici locali indotti da stimoli fisiologici o psicologici. Nello studio di Bliss et al. (Eur J Appl Physiol, 2023; doi: 10.1007/s00421-023-05154-y) gli autori hanno voluto confrontare le differenze nella funzione cerebrovascolare e cognitiva tra anziani che avevano intrapreso un regolare allenamento aerobico (nel corso della loro vita) e quelli sedentari e non allenati. In secondo luogo, determinare l'associazione tra funzione cerebrovascolare e cognitiva in questi individui. Infine, esaminare se altre misure, tra cui la composizione corporea, la funzione cardiovascolare, la biochimica del sangue e il livello di istruzione, potrebbero spiegare le differenze tra i gruppi allenati e non allenati. Hanno partecipato allo studio tredici adulti anziani (66±2 anni) allenati all'esercizio aerobico e tredici sedentari e non allenati, abbinati per età (64±2 anni), altezza e sesso. I soggetti allenati dovevano aver partecipato regolarmente ad almeno 150 minuti di allenamento aerobico di intensità moderata-vigorosa a settimana da almeno 2 anni, mentre i soggetti definiti non allenati erano fisicamente inattivi da almeno i 2 anni precedenti. Ogni partecipante ha visitato il laboratorio in due diverse occasioni. Durante la prima visita, i soggetti hanno effettuato misurazioni antropometriche, cardiovascolari, delle prestazioni fisiche, della forza, cerebrovascolari e cognitive. Alla loro seconda visita, hanno effettuato le misurazioni della composizione corporea, prelevato il sangue ed svolto un questionario Profile of Moods State (scala di valutazione psicologica utilizzata per valutare stati d'animo distinti e transitori). È stata utilizzata l'ecografia Doppler transcranica per misurare l'emodinamica cerebrovascolare, compresi i valori basali, di picco e medi sia per il CBFv che per la pulsatilità cerebrale, nonché per la CVR in risposta ipercapnia e a stimoli cognitivi. Sono stati eseguiti diversi test cognitivi: Trail Making Task Parts A and B (test neuropsicologico di attenzione visiva e cambio di attività), Spatial Span Test (memoria di lavoro visuospaziale a breve termine) e NIH Toolbox (batteria di esami cognitivi). La CVR agli stimoli cognitivi è stata valutata individualmente per ciascun compito cognitivo. La CVR totale (complessiva) a tutti gli stimoli cognitivi è stata sommata e calcolata in media in base al numero di test completati. Il gruppo allenato aveva una CVR superiore all'ipercapnia (80,3±7,2 vs 35,1±6,7%, P<0,001), agli stimoli cognitivi (30,1±2,9 vs 17,8±1,4%, P=0,001) e un punteggio cognitivo composito totale (117±2 vs 98±4, P<0.001) rispetto al controllo. Questi parametri non sono più rimasti statisticamente diversi tra i gruppi in seguito agli aggiustamenti fatti con le covarianti. Dopo aver eseguito una ANCOVA utilizzando come covarianti la composizione corporea (circonferenza della vita, percentuale di grasso corporeo totale) la funzione cardiovascolare, la biochimica del sangue (hs-CRP, C-Reactive Protein High-Sensitivity, e fattore di crescita endoteliale vascolare), livello di istruzione e la distanza percorsa in un test 6MWT ( 6-min walk test), che potrebbero spiegare le differenze nella funzione cerebrovascolare e cognitiva tra i gruppi allenati e non allenati, la differenza è diventata statisticamente non significativa. Questa scoperta potrebbe suggerire che l'esercizio probabilmente modifica molteplici variabili fisiologiche che hanno un impatto e un'interazione con la funzione cognitiva e cerebrovascolare. Potenzialmente suggerisce anche che avere un profilo cardio metabolico favorevole, indispensabile per mantenere la funzione endoteliale, può aiutare a mantenere la funzione autoregolatoria della cerebrovascolarizzazione per tutta la durata della vita. C'erano correlazioni positive tra il punteggio cognitivo composito totale e CVR all'ipercapnia (r=0,474, P=0,014) e CVR agli stimoli cognitivi (r=0,685, P<0,001). Concludendo, si è osservata una relazione tra la funzione cerebrovascolare e cognitiva negli anziani e un'interazione tra un regolare allenamento aerobico nel corso della vita e fattori cardio metabolici che possono influenzare direttamente queste funzioni.

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