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Posture E Capacità di Recupero

Notizia Testuale Free Fitness Sport

Tutti gli atleti, dal principiante a quello di alto livello, sono costantemente alla ricerca di strategie per ridurre il tempo di recupero e aumentare le prestazioni atletiche. È ben noto che il sistema respiratorio svolge un ruolo cruciale durante il recupero e l'esercizio fisico, tamponando i sottoprodotti metabolici, come gli ioni idrogeno (H+) e l'anidride carbonica (CO2), per mantenere l'omeostasi acido-base e minimizzare la disregolazione del processo di accoppiamento eccitazione/contrazione nel tessuto muscolare localizzato. Il mancato mantenimento di questa omeostasi acido-base durante l'esercizio può avere effetti dannosi sulle prestazioni, e spesso si verifica quando il sistema respiratorio non ha la capacità di aumentare la ventilazione alveolare o per un affaticamento diaframmatico indotto dall'esercizio. Pertanto, l'aumento della ventilazione potrebbe successivamente portare ad un aumento del volume corrente (VT, volume tidal), una conservazione della frequenza respiratoria e un lavoro respiratorio più efficiente. Di conseguenza, i ricercatori hanno studiato gli effetti e le risposte fisiologiche di diverse posture durante il recupero. La maggior parte della ricerca si è concentrata sulla valutazione di tre diverse posizioni: supina, seduto ed in piedi in posizione eretta, essendo quest'ultima la più utilizzata in un ambiente sportivo (campo). Tuttavia, studi recenti hanno indicato che è possibile accelerare il recupero tra gli esercizi massimizzando la superficie della zona di apposizione diaframmatica (ZOA, zone of apposition, area del diaframma che racchiude la porzione cilindrica, la parte del muscolo a forma di cupola/ombrello, che corrisponde alla porzione direttamente apposta alla parte interna della gabbia toracica inferiore). La posizione di recupero può anche influenzare la funzione autonoma, che potrebbe portare ad un recupero più rapido durante la prestazione. Il recupero della frequenza cardiaca (HRR) è considerato uno strumento prezioso per monitorare lo stato di allenamento di un atleta e la sua risposta a determinati stimoli dell'allenamento. Un HRR più veloce è stato osservato a seguito di miglioramenti della capacità aerobica. Nello studio di Michaelson et al. (Transl J Am Coll Sports Med 4(4): p 23-27, February 15, 2019 doi: 10.1249/TJX.0000000000000079) gli autori hanno voluto esaminare gli effetti di due diverse posture durante il recupero, mani sulla testa (HH) e mani sulle ginocchia (HK), come forma di recupero immediato dopo un protocollo HIIT. I soggetti selezionati erano venti calciatrici di seconda divisione con età compresa tra i 18 e i 22 anni (20,3±1,1 anni). Nella postura HH i soggetti erano eretti con le mani unite sopra la testa (posizione delle mani come quella nell'esercizio di Prisoner Squat). Nella postura HK le mani erano sulle ginocchia, i gomiti estesi e i soggetti dovevano flettere la colonna dorsale, mantenendo la colonna cervicale leggermente flessa. L'HK ha richiesto una misurazione aggiuntiva della flessione dorsale con inclinometri per garantire almeno 10° di flessione e quindi la coerenza della postura durante gli intervalli di recupero. Il protocollo HIIT consisteva di 4x4 min, con 3 min di recupero tra le prove, durante il quale i soggetti assumevano una delle due posture. L'intensità era impostata al 90%-95% della FCmax prevista, derivata dall'equazione 220-età per ogni soggetto. Durante i 3 minuti di recupero, ad ogni soggetto era fissata una clip nasale e una valvola respiratoria a due vie, interfacciata con un carrello metabolico. L'eliminazione dell'anidride carbonica (VCO2), la ventilazione minuto (VE) e la frequenza della respirazione (fb) sono state misurate ogni minuto durante il periodo di recupero. Le ultime due grandezze sono state utilizzate per calcolare il VT. Sono state determinate le medie delle variabili respiratorie durante il recupero di tre minuti e mediate sui quattro intervalli. La HRR è comunemente definita come la differenza della FC alla fine dell'esercizio e 60 s dopo. Allo stesso modo, in questo studio, l'HRR è stata misurata immediatamente alla fine dell'esercizio per un minuto. I risultati hanno mostrato un miglioramento del recupero della frequenza cardiaca (P < 0,001), una maggiore VT (P = 0,008) e un aumento della VCO2 (P = 0,049), durante la postura HK (53 ± 10,9 bpm; 1,44 ± 0,2 L·min-1, 1,13 ± 0,2 L ·min-1) rispetto a quella HH (31 ± 11,3 bpm; 1,34 ± 0,2 L·min-1, 1,03 ± 0,2 L·min-1). Questi dati indicano che la postura HK risulta essere più vantaggiosa della postura HH, da alcuni raccomandata come forma di recupero immediato dopo un protocollo HIIT.

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