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Modelli Di Attività Fisica E Biomarcatori Cardio Metabolici

Notizia Testuale Free Medical Fitness

L'evidenza scientifica suggerisce che gli adulti dovrebbero svolgere almeno da 150 a 300 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata; o almeno 75-150 minuti di attività fisica aerobica di intensità vigorosa o una combinazione equivalente di attività di intensità moderata e vigorosa durante la settimana per sostanziali benefici per la salute. La maggior parte della ricerca osservazionale si è finora concentrata sui i livelli medi di attività fisica giornaliera o settimanale e sulle loro associazioni con la salute. Tuttavia, tale approccio basato sulla media della popolazione, trascura la possibile eterogeneità nei modelli di comportamento riguardo l'attività fisica. Ad esempio, è noto che l'accumulo di attività fisica quotidiana durante il tempo libero promuove la salute, mentre l'attività fisica occupazionale durante l'orario di lavoro potrebbe non avere effetti benefici simili (indicato come paradosso dell'attività fisica). Ci sono anche prove che suggeriscono che l'attività fisica accumulata durante solo 1 o 2 giorni alla settimana, comportamento spesso indicato come "i guerrieri del fine settimana" ("the weekend warriors"), può essere sufficiente a ridurre il rischio di mortalità per tutte le cause, cardiovascolare e per cancro. L'uso degli accelerometri ha consentito ai ricercatori di esaminare in dettaglio i modelli giornalieri, ora per ora, dell'attività fisica. In studi precedenti, è stato dimostrato che i modelli di attività fisica quotidiana differiscono in base allo stato occupazionale, quindi i modelli nei giorni feriali sono diversi per individui con un basso livello di istruzione rispetto a quelli con un alto livello di istruzione. Nello studio di Leskinen et al. (Med Sci Sports Exerc. 2023 May 1;55(5):837-846. doi: 10.1249/MSS.0000000000003108) gli autori hanno voluto colmare il divario della ricerca esaminando l'eterogeneità dei modelli di attività fisica quotidiana nei giorni feriali e nei giorni del fine settimana e le loro associazioni con i biomarcatori cardio metabolici, in un ampio campione della popolazione utilizzata nello studio di Maastricht, uno studio osservazionale, che si è concentrato sull'eziologia, la fisiopatologia, le complicanze e le comorbilità del diabete di tipo 2. I partecipanti idonei erano soggetti di età compresa tra 40 e 75 anni e residenti nella parte meridionale dei Paesi Bassi. Lo studio era formato da 7689 partecipanti, che hanno completato le misurazioni di base tra novembre del 2010 e gennaio del 2018. Gli esami clinici, le misurazioni con accelerometro e i questionari di ciascun partecipante sono stati eseguiti entro una finestra temporale di tre mesi. La popolazione utilizzata nel presente studio era formata da 6072 soggetti, età media di 60,2 anni (deviazione standard, 8,6 anni; range, 40-79 anni), il 50% erano donne, il 38% aveva un alto livello di istruzione e il 43% era occupato. Il BMI medio era di 26,9 kg·m-2 (DS 4,5 kg·m-2). In termini di stato di salute, il 25% dei partecipanti aveva il diabete di tipo 2, il 17% aveva malattie cardiovascolari e il 21% riferiva di avere limitazioni di mobilità. L'attività fisica giornaliera è stata misurata utilizzando un accelerometro triassiale. Il dispositivo è stato attaccato direttamente alla pelle durante gli esami clinici ed è stato posizionato sulla parte anteriore della coscia destra. Ai partecipanti è stato chiesto di indossare l'accelerometro per otto giorni consecutivi, senza mai rimuoverlo. I biomarcatori cardio metabolici includevano peso e altezza, misurati per il calcolo dell'indice di massa corporea (BMI, kg·m-2), circonferenza della vita, pressione arteriosa sistolica e diastolica e HbA1c (emoglobina glicata) valutata in laboratorio, glucosio plasmatico a digiuno, rapporto tra colesterolo totale-HDL e trigliceridi. Un test standardizzato di tolleranza al glucosio orale a sette punti è stato condotto con tutti i partecipanti, dopo un digiuno notturno. Sono state utilizzate come covarianti il sesso, l'età, il livello di istruzione (basso, medio, alto), lo stato da fumatore (mai, ex, attuale) e la dieta (tramite il Dutch Healthy Diet index). Queste covarianti sono state selezionate in quanto hanno dimostrato di essere associate all'attività fisica e ai biomarcatori cardio metabolici. Complessivamente, sono stati identificati sette modelli di attività fisica: costantemente inattivo (21% dei partecipanti), costantemente poco attivo, bassa attività fisica nei giorni feriali e nei giorni del fine settimana (41%), attivo nei giorni feriali, in cui l'attività fisica ha raggiunto il picco durante ore centrali della giornata nei giorni feriali ma è rimasta ad un livello inferiore durante i giorni del fine settimana (15%), mattiniero, in cui i livelli di attività fisica erano elevati durante le prime ore del mattino, ma diminuivano successivamente sia nei giorni feriali che nei fine settimana (2%), costantemente moderatamente attivo, accumulo di livelli moderati di attività fisica nelle ore pomeridiane sia nei giorni feriali che nei fine settimana (7%), i "guerrieri del fine settimana", che hanno accumulato un'attività fisica elevata solo durante i giorni del fine settimana (8%) e, infine, costantemente molto attivi, che hanno mostrato livelli di attività più elevati con picchi prima delle ore pomeridiane sia nei giorni feriali che nei fine settimana (6%). I modelli costantemente inattivi e poco attivi avevano indice di massa corporea, girovita e livelli di glucosio più elevati rispetto ai modelli costantemente moderatamente e altamente attivi, e queste associazioni erano più pronunciate per i soggetti con diabete di tipo 2. I modelli più irregolari accumulavano livelli di attività totale giornalieri moderati ma avevano profili cardio metabolici piuttosto simili rispetto ai gruppi costantemente attivi. Il profilo cardio metabolico era più favorevole nel gruppo costantemente molto attivo. Tutti i modelli che hanno accumulato livelli da moderati ad alti di attività fisica totale giornaliera avevano un profilo di salute simile, suggerendo che la quantità di attività fisica giornaliera piuttosto che il modello risulti essere più importante per la salute cardio metabolica.

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