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Ipertrofia e Carico di Allenamento

Notizia Testuale Free Fitness

L'attivazione delle fibre muscolari e la successiva segnalazione anabolica sono indipendenti dal carico, dalla durata della ripetizione e dall'ampiezza dell'EMG di superficie quando la serie viene eseguita al fallimento dell'attività concentrica.
Le prove sperimentali indicano che le fibre di tipo I e di tipo II vengono attivate quando carichi più pesanti (80% 1RM) e leggeri (30% 1RM) vengono portati al fallimento del compito, spiegando perché l'allenamento con carichi più alti o più bassi possa comunque portare a un'ipertrofia muscolare equivalente che si verifica sia nelle fibre di tipo I che di tipo II.

Morton RW, Sonne MW, Farias Zuniga A, Mohammad IYZ, Jones A, McGlory C, Keir PJ, Potvin JR, Phillips SM. "Muscle fibre activation is unaffected by load and repetition duration when resistance exercise is performed to task failure". J Physiol. 2019 Jul 11.

Questo in sintesi il risultato di un recente lavoro di ricerca che ha messo a confronto i potenziali effetti ipertrofici di allenamenti a carico leggero o pesante, entrambi a fallimento concentrico di serie, in accordo con un altro lavoro parallelo (Lim C, Kim HJ, Morton RW, Harris R, Philips SM, Jeong TS, Kim CK. Resistance Exercise-induced Changes in Muscle Metabolism are Load-dependent. Med Sci Sports Exerc. 2019 Jul 11).
E' determinante sottolineare che la deplezione di glicogeno nei due tipi di fibre muscolari non è stata correlata né al carico né alla durata della ripetizione. L'ampiezza dell'EMG di superficie non era a sua volta correlata all'esaurimento del glicogeno delle fibre muscolari o alla segnalazione anabolica; tuttavia, la deplezione del glicogeno delle fibre muscolari e la segnalazione anabolica erano correlate tra di loro. L'esercizio di resistenza al fallimento del compito, indipendentemente dal carico sollevato o dalla durata della ripetizione, richiede quindi l'attivazione delle fibre muscolari di tipo II e supporta la caduta massiva del glicogeno intramuscolare.
Quanto sopra indica come soluzioni all'apparenza lontane ma con un comun denominatore possano produrre risultati concordi ma non determina comunque la modalità di selezione del carico ottimale e nemmeno la sua individualizzazione.
Il risultato delle sperimentazioni circoscrive e semplifica il concetto biologico ma si allontana dalla progettazione delle strategie di allenamento che risultano invece strategiche e determinanti ai fini del risultato.
Quanto è il carico ottimale? Può essere individualizzato?
Quale è il rapporto dose/risposta?
Come si programma nel tempo una strategia efficace che vede positivo usare soluzioni metodologiche diametralmente opposte?
Solo un'attenta valutazione individuale è in grado di darti i parametri necessari per determinare tali parametri

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