Meno muscoli, più grasso: l'evoluzione del corpo umano

La composizione del corpo dell'uomo moderno è molto diversa da quella degli altri primati e dei nostri antenati australopitechi: nel corso dell'evoluzione c'è stata un progressiva diminuzione della massa muscolare, che con il bipedismo si è anche concentrata negli arti inferiori, e un forte aumento della massa grassa, legato al fabbisogno energetico del cervello e all'allungamento del periodo di sviluppo dopo la nascita.
Nell'evoluzione dall'australopiteco all' H. sapiens il volume del cervello è triplicato. Dato che il tessuto cerebrale consuma enormi quantità di energia, molto più di tutti gli altri tipi di tessuto, gli scienziati hanno ipotizzato che soddisfare le esigenze del cervello sia andato a discapito dello sviluppo di altri tessuti. Dimostrare questa ipotesi, però, è ostacolato dal fatto che i fossili dei nostri antenati sono costituiti solo da ossa, che rappresentano il 15 per cento della massa corporea, mentre tutto il resto è andato perduto.
Per aggirare la difficoltà gli studiosi hanno analizzato la composizione del corpo del bonobo (Pan paniscus), le cui dimensioni cerebrali medie corrispondono all'incirca a quelle dell'australopiteco, per confrontarle a quelle dell' H. sapiens e ricostruirne la possibile evoluzione alla luce anche delle variazioni che si osservano fra le popolazioni umane, e in particolare fra cacciatori-raccoglitori Hazda della Tanzania, pastori nomadi Ariaal del Kenya e popolazioni Turkana nomadi e sedentarie.
Secondo le autrici si può calcolare che la massa grassa degli australopitechi fosse sostanzialmente simile a quella dei bonobo: l'8-10 per cento circa nelle femmine e il 2-3 per cento circa nei maschi. Già in H. erectus, con l'aumento della massa corporea complessiva e ancor più del cervello, il grasso iniziò ad avere un ruolo più importante: soprattutto nelle femmine, che dovendo nutrire un piccolo per un periodo di sviluppo più esteso, avevano bisogno di una massa grassa almeno del 12-14 per centro, mentre quella dei maschi si sarebbe attestata intorno al 6-7 per cento.
Oggi tuttavia la massa grassa di H. sapiens è compresa fra il 24 e il 31 per cento nella donna e fra il 12 e il 20 per cento nel maschio. (Quelli dell'uomo moderno sono i valori di riferimento del cosiddetto Modello di Benke, relativi a un essere umano medio sano. L'intervallo di valori è piuttosto ampio, in quanto i livelli di massa grassa "sana" sono legati sia all'etnia, sia ai differenti stili di vita.)
La massa muscolare, invece, non solo è diminuita - passando dal 30-44 per cento nelle femmine e dal 48-56 per cento nei maschi di bonobo/australopiteco, al 29-36 per cento delle femmine e al 39-43 per cento dei maschi di uomo moderno ma ha subito uno spostamento ancora più marcato: a differenza degli altri primati, si concentra infatti negli arti inferiori.
Una drastica riduzione ha subito anche la pelle, che negli esseri umani moderni rappresenta non più del 5-6 per cento della massa, contro il 10-13 per cento del bonobo e il 14-15 di gorilla e orangutan.
"Proceedings of the Natonal Academy of Sciences". Adrienne L. Zihlman e Debra R. Bolter, Università della California Santa Cruz e Università del Witwatersrand Johannesburg.
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