Lo scopo di questo studio è stato quello di esaminare l’effetto della fatica anaerobica e dello stato di allenamento sulla regolazione della stifness articolare (JS) degli arti inferiori. Alla ricerca hanno partecipato ventidue soggetti, un gruppo composto da atleti (ATH: n = 11, età: 22.1 + /-9.9 anni, altezza: 181,9 +/-6,3 centimetri, di massa: 88,2 +/-12.7kg) e un gruppo da persone sedentarie (NON: n = 11, età: 20.9 + /-2.3 anni, altezza: 177,8 + /-7,1 centimetri, di massa: 80,9 +/-22.0kg). E’ stato fatto eseguire un test per valutare la diminuzione del fosfato, che consisteva in 8 ripetizioni di 35 m di sprint intervallate da un recupero attivo di 30 s, questo tipo di lavoro è riuscito ad indurre fatica anaerobica e ha permesso, allo stesso tempo, il rilevamento dei parametri della performance degli sprint e della JS. La valutazione della JS consisteva in un protocollo di salti spring-mass su di una gamba a 2,2 Hz, da ripetere con ciascun arto. Questo test è stato eseguito prima del riscaldamento e dopo gli sprint due, quatto e sei. L’analisi statistica è stata fatta con il test MANOVA, per tutte le analisi dei dati il livello alfa è stato p<0,05. I valori di JS delle gambe del gruppo degli ATH, avevano un variazione inter-arto significativamente inferiore se confrontati con quelli del gruppo NON, dopo l’esecuzione della prima coppia di sprint, probabilmente, questa differenza, è stata determinato dal livello di allenamento dei soggetti che ha portato alla compensazione degli effetti meccanici e neuromuscolari indotti dalla ripetizione del ciclo allungamento-accorciamento (SSC). Questa maggior capacità di regolare la JS intra-arto, oltre a migliorare le prestazioni, può essere in grado di ridurre il rischio di infortuni e preservare l’efficienza meccanica, riducendo quindi, il costo metabolico totale durante un ciclo di contrazioni SSC. Clark RA. J Sci Med Sport. 2008