L’agilità è una capacità fondamentale nel Basket, poiché è ampiamente impiegata nell’esecuzione di vari compiti offensivi e difensivi.
A questo proposito, i giocatori devono eseguire frequentemente movimenti di cambi di direzione (COD) in spazi ristretti, che possono essere pianificati in anticipo o in reazione a stimoli. Di conseguenza, si ritiene che le prestazioni di agilità dipendano da fattori percettivi e decisionali (ad esempio, scansione visiva, anticipazione, riconoscimento di schemi e conoscenza delle situazioni) nonché dalla velocità dei COD (che dipendono dall’abilità tecnica, dalla velocità lineare, nonché dalle qualità di forza, potenza e forza reattiva).
Considerando questi componenti cognitivi e fisici, la prestazione di agilità è stata suddivisa in agilità closed-skill e agilità open-skill (open-skill e closed-skill agility). La prima si riferisce alla capacità di un atleta di eseguire movimenti di agilità su un percorso predefinito, senza la necessità di reagire a stimoli esterni. Questo tipo di agilità si concentra principalmente sugli aspetti fisici del movimento, come la velocità di cambio di direzione e la capacità di accelerare e decelerare in modo controllato.
Al contrario, la Open-Skill Agility si riferisce alla capacità di un atleta di eseguire movimenti di agilità in risposta a stimoli imprevedibili e mutevoli, come la posizione degli avversari o il cambiamento improvviso della situazione di gioco. A differenza della prima, che si basa su percorsi predefiniti, l’open-skill agility integra sia componenti cognitive (anticipazione, riconoscimento di schemi, decision-making) sia componenti fisiche (velocità, forza, reattività).
Nonostante questa distinzione, l’agilità è stata in genere definita principalmente in termini di componenti fisiche, con meno enfasi sulle sue richieste cognitive.
Nel Basket, i giocatori eseguono oltre 1000 azioni a partita, con una nuova azione eseguita in media ogni 2 secondi e spesso di natura multidirezionale. In questo modo, i giocatori potrebbero dover cambiare rapidamente direzione e/o velocità per superare in astuzia gli avversari e creare opportunità di punteggio in attacco, nonché per rimanere in posizione per marcare gli avversari o proteggere palle vaganti in difesa.
Di conseguenza, gli allenatori di Basket pongono forte enfasi sull’integrazione di metodi di allenamento orientati all’agilità all’interno del piano annuale per ottimizzare le prestazioni dei giocatori.
Inoltre, l’allenamento dell’agilità offre altri benefici oltre alle prestazioni, riducendo il rischio di infortuni migliorando il controllo del corpo, l’equilibrio e la coordinazione, contribuendo così a proteggere la salute dei giocatori. Tuttavia, nella letteratura scientifica manca una sintesi sistematica delle prove riguardanti l’efficacia di diversi metodi di allenamento specifici per il Basket sulle prestazioni di agilità.
Nello studio di Zhang et al. (Sports Med Open. 2025 May 7;11(1):50. doi: 10.1186/s40798-025-00842-9), gli autori hanno svolto una revisione sistematica con meta-analisi per valutare l’efficacia dei principali metodi di allenamento nel migliorare l’agilità open-skill e closed-skill in giocatori di basket.
I metodi di allenamento sono stati classificati come: allenamento di reazione (reaction training, RT, migliorare la capacità di un atleta di rispondere rapidamente a stimoli esterni, come movimenti degli avversari o cambiamenti improvvisi nel gioco; ad esempio, small-sided game, SSG, visual feedback training), questo tipo di allenamento è particolarmente efficace nel migliorare le capacità cognitive dei giocatori (open-skill); allenamento pliometrico (PT, plyometric training), che coinvolge esercizi che utilizzano il ciclo di allungamento-accorciamento per migliorare la reattività e la potenza muscolare attraverso un rapido allungamento e contrazione (ad esempio, box jumps, depth jumps); allenamento di forza ed equilibrio (SBT, strength and balance training), che coinvolge il rafforzamento muscolare e l’allenamento della stabilità (ad esempio, resistance band exercises, stability ball workouts); allenamento di velocità (SpT, speed training), che coinvolge sprint o esercizi di corsa lineare specifici (ad esempio, sprint brevi, allenamento ad intervalli); allenamento di stretching (StrT, stretching training) (ad esempio, stretching statico, stretching dinamico).
Un totale di 29 studi ha soddisfatto i criteri di inclusione.
Gli studi hanno valutato solo gli effetti di diversi metodi di allenamento sulle prestazioni di agilità Closed-skill, senza utilizzare valutazioni per quelle open-skill.
Miglioramenti nell’agilità Closed-skill sono stati evidenti tra pre e post-allenamento nella maggior parte dei metodi di allenamento, con un grande effetto per RT [SMD, differenza media standardizzata, = 0,86, 95% CI (0,53, 1,19)], effetti medi per PT [SMD = 0,62, 95% CI (0,38, 0,86)] e SBT [SMD = 0,59, 95% CI (0,13, 1,05)] e un piccolo effetto per SpT [SMD = 0,43, 95% CI (0,13, 0,74)]. Mentre non è stato evidente alcun effetto per StrT [SMD = 0, 95% CI (-0,98, 0,98)], considerando che un solo uno studio ha esaminato questo metodo di allenamento (consisteva in un programma di allenamento Pilates di 6 settimane).
L’integrazione, quindi, di soli esercizi legati alla velocità (SpT) produce benefici limitati per l’agilità Closed-skill. Tradizionalmente, la velocità è definita come la capacità di percorrere una distanza fissa nel minor tempo possibile, escludendo qualsiasi cambio direzionale specifico. Tuttavia, il gioco del Basket raramente richiede ai giocatori di muoversi ad alta velocità senza cambiare direzione. A sostegno di questa nozione, alcuni autori hanno evidenziato che solo il 5% degli sprint dura più di 4 s durante le partite, con i giocatori che raramente raggiungono la loro velocità massima, sottolineando così la forte necessità di decelerare, cambiare direzione e riaccelerare durante una partita.
I benefici del RT sulle prestazioni di agilità Closed-Skill nel basket potrebbero essere attribuiti ad un migliore adattamento neuromuscolare e a migliori modelli di reclutamento muscolare. Con una migliore efficienza neuromuscolare, il RT può migliorare la velocità e la reattività delle contrazioni muscolari durante i movimenti specifici del basket. Alcuni esercizi di RT come l’SSG, che era la forma di RT più predominante negli studi, probabilmente prevedevano modelli di movimento multidirezionali in cui i giocatori dovevano tagliare e cambiare direzione per creare spazio dagli avversari in attacco e utilizzare spostamenti laterali e corse per seguire gli avversari in difesa. Questi movimenti possono corrispondere direttamente ai tipi di test impiegati, come il T-Test, che include movimenti simili.
Inoltre, le strategie di reclutamento muscolare perfezionate alla base del RT, con un focus sull’allenamento delle fibre muscolari a contrazione rapida, consentono una rapida attivazione di vari gruppi muscolari per promuovere un’esecuzione più rapida, precisa ed esplosiva di movimenti specifici.
In conclusione, il RT, prevalentemente sotto forma di esercizi SSG, ha offerto il massimo beneficio (ES, dimensione dell’effetto elevato) alle prestazioni di agilità Closed-Skill nei giocatori di basket. A sua volta, Il PT, prevalentemente sotto forma di allenamento di salto, e il SBT, prevalentemente sotto forma di allenamento funzionale, si sono rivelati efficaci (ES medio) nel migliorare le prestazioni di agilità Closed-Skill.
L’allenamento SpT, prevalentemente sotto forma di esercizi HIIT, ha offerto un beneficio limitato (ES basso), con prove insufficienti per trarre conclusioni definitive sull’allenamento StrT.
Sulla base di questi risultati, si raccomanda agli allenatori di basket e allo staff tecnico di enfatizzare i contenuti dell’allenamento RT e di integrare vari metodi di PT e SBT per ottimizzare le prestazioni di agilità Closed-Skill.
Un risultato sorprendente della revisione è stato che nessuno degli studi inclusi ha valutato gli effetti sulle prestazioni di agilità Open-Skill, evidenziando la necessità di future ricerche in questo settore.