Forza Della Presa E Prestazioni Fisiche

Forza Della Presa E Prestazioni Fisiche

La forza della presa della mano (HGS, Handgrip Strength) è stata associata a vari aspetti legati alla prestazione fisica, alle attività della vita quotidiana (ADL, activities of daily living), della salute e della mortalità.

Nello specifico, la HGS è stata associata ad una migliorata prestazione nel test Timed Up And Go e picco del VO2.

Sono state segnalate relazioni tra HGS e prevalenza di osteoporosi, artrite, tassi di mortalità ad 1 anno in terapia intensiva a lungo termine, tromboembolia venosa e, in generale, e tassi di mortalità per tutte le cause.

L’inattività fisica complessiva, la scarsa salute cardiometabolica e l’aumento della percentuale di grasso corporeo sono coerenti con una riduzione della HGS.

È stata dimostrata una relazione positiva tra HGS e forza degli arti inferiori dopo l’allenamento contro resistenza (con una SMD, Standardized Mean Difference, di 0,81, indicando un impatto significativo), il che potrebbe tradursi in livelli generali di aumento dell’attività fisica, della salute e del benessere.

Inoltre, la HGS è correlata a diversi tipi di cancro, tra cui quello alla prostata e al seno.

In generale, è stata dimostrata una maggiore capacità di ripresa da un trattamento intensivo da patologie gravi con valori più elevati della HGS.

Risulta evidente, come dimostrato da numerosi studi, che il fondamento della salute inizia con la forza, potenza e massa muscolare degli arti inferiori, che a loro volta si traducono in un maggiore tasso di attività fisica e, di conseguenza, in un miglioramento della salute cardiovascolare, respiratoria e metabolica.

Cercare di migliorare questi sistemi senza considerare le capacità degli arti inferiori potrebbe essere un approccio inefficace per le iniziative di salute pubblica legate all’esercizio fisico. In altre parole, le strategie di miglioramento della salute dovrebbero partire dal rafforzamento della capacità muscolare degli arti inferiori per essere veramente efficaci nel promuovere un’attività fisica sostenibile e benefici duraturi.

Una semplice misurazione della HGS potrebbe potenzialmente essere utilizzata come strumento di screening per le suddette capacità fisiche.

Tuttavia, non esistono dati noti che colleghino chiaramente la HGS alla forza, potenza e massa muscolare degli arti inferiori.

Nello studio di McBride et al. (J Strength Cond Res. 2025 Jun 1;39(6):642-648. doi: 10.1519/JSC.0000000000005089), gli autori hanno determinato se una misurazione della HGS fosse correlata al 1RM nello squat e nella leg press e alla potenza muscolare valutata tramite salto con contro movimento. Inoltre, è stata esaminata la potenziale relazione tra HGS e massa muscolare regionale della coscia e massa corporea magra.

Sono stati selezionati ventuno uomini (età = 32,9±11,4 anni, altezza = 175,7±8,3 cm, massa corporea = 83,6±14,4 kg, grasso corporeo = 22,6±6,2%) e ventiquattro donne (età = 35,5±14,0 anni, altezza = 164,6±6,8 cm, massa corporea = 65,2±8,6 kg, grasso corporeo = 30,0±5,7%).

Durante la prima visita in laboratorio, sono state misurate l’altezza, la massa corporea, la composizione corporea e densità volumetrica dei tessuti molli della coscia, mediante tomografia computerizzata quantitativa periferica (pQCT, peripheral Quantitative Computed Tomography, tecnica avanzata di tomografia computerizzata quantitativa periferica utilizzata per misurare la densità minerale ossea e la composizione muscolare). La massa magra è stata determinata mediante assorbimetria a raggi X a doppia elica (DEXA).

I ​​soggetti hanno familiarizzato con gli esercizi di salto con contro movimento (CMJ), back squat e leg press.

Durante la seconda visita, è stato valutato il 1RM nello squat e nella leg press (in entrambi gli esercizi l’angolo massimo del ginocchio durante il piegamento era di 80°) e salto CMJ, quest’ultimo come indicatore della potenza massima della parte inferiore del corpo. Per la valutazione legata al CMJ, i soggetti si sono posizionati su di una pedana di forza, si sono abbassati rapidamente in una posizione di semi-squat, ad una profondità auto selezionata, mantenendo le mani sui fianchi, per poi saltare immediatamente in verticale. Sono stati eseguiti 5 CMJ (1 min tra le prove) ed è stato analizzato il migliore dei 5 CMJ (indicato dall’altezza del salto). I dati ottenuti dalla pedana di forza sono stati utilizzati per valutare l’altezza nel CMJ (m), calcolata in base alla velocità di stacco istantanea, determinata attraverso la curva forza-tempo (Forward Dynamics). L’impulso durante la fase concentrica è stato calcolato come integrazione della forza e tempo durante il salto.

Il test per la HGS è stato eseguito sulla mano dominante, tra i test 1RM del back squat e della leg press. Il dinamometro per la valutazione della HGS era mantenuto in posizione neutra con l’indice piegato a 90°. I soggetti hanno eseguito tre prove della durata di 3 s alla massima forza, con periodi di recupero di 1 min tra le prove.

Sono state misurate mediante pQCT la composizione dei tessuti molli della coscia dell’arto inferiore dominante (grasso sottocutaneo, grasso intramuscolare e muscolo scheletrico) e l’area della sezione trasversale (CSA).

I risultati hanno evidenziato forti correlazioni statisticamente significative tra la HGS e l’1 RM nello squat (r = 0,80, p ≤ 0,0001), nella leg press (r = 0,79, p ≤ 0,0001), nell’altezza di salto (r = 0,78, p ≤ 0,0001) e impulso nel CMJ (r = 0,84, p ≤ 0,0001), CSA del muscolo della coscia (r = 0,75, p ≤ 0,0001 e massa corporea magra (r = 0,79, p ≤ 0,0001).

In conclusione, questo studio ha evidenziato il legame tra la HGS e ciascun fattore analizzato, forza e potenza degli arti inferiori, massa corporea magra e CSA dei muscoli della coscia. Ciascuno di questi fattori gioca un ruolo importante nel benessere generale.

Un test clinico della HGS può quindi essere utilizzato come strumento di screening per determinare il potenziale livello di capacità fisiche, salute, mortalità e morbilità.