Molti allenatori ritengono che variando la larghezza dei piedi durante lo squat si possono "colpire" muscoli specifici della coscia. Lo scopo di questo lavoro è stato quella di testare questa teoria misurando l'attivazione di 8 muscoli della coscia mentre vengono eseguiti 3 tipologie di squat con ampiezze diverse e con 3 differenti carchi. Alla ricerca hanno partecipato sei atleti esperti nel sollevamento pesi ed hanno eseguito 3 serie da 10 ripetizione di squat, ognuna con una differente posizione, utilizzando 3 carichi diversi: senza carico, 30% 1RM e 70% 1RM. Le serie sono state intervallate da 6 minuti di recupero. È stata eseguita un'elettormiografia di superficie (EMG) con gli elettrodi posizionati sul muscolo vasto mediale, vasto laterale, retto femorale, semitendinoso, bicipite femorale, grande gluteo, gluteo medio e grande adduttore. L'analisi della varianza e il test Scheffè hanno indicato una significativa differenza nell'attività EMC solo nel grande gluteo, in particolare, c'è stata un'attività elettrica maggiore in questo muscolo quando lo squat è stato eseguito con la massima ampiezza delle gambe senza carico e con il 70% di 1RM. Non sono state riscontrate differenze significative quando è stata analizzata l'attività EMG degli altri muscoli analizzati. Queste scoperte suggeriscono che un'ampiezza maggiore è necessaria per incrementare l'attivazione del grande gluteo durante lo squat. Paoli A, Marcolin G, Petrone N. J Strength Cond Res. 2009