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Effetti dello stretching passivo sulla performance nello sprint.

Notizia Testuale Free Sport

I risultati delle ricerche precedenti hanno dimostrato che con uno stretching muscolare passivo si riscontrano valori minori del picco di produzione di forza isometrica massima, in quella concentrica e nel tempo di contrazione del ciclo allungamento-accorciamento. L'obiettivo di questo studio è stato quello di stabilire se gli effetti deleteri dello stretching passivo, riscontrati in laboratorio, si manifestassero anche nell'esecuzione di prove pratiche. Sedici membri (11 maschi, 5 femmine) della Prima divisione di atletica leggera dell'NCAA hanno eseguito sprint, cronometrati elettronicamente, su una distanza di 20 m con e senza stretching delle gambe. L'esperimento è stato realizzato come parte del programma del Lunedì di ciascun atleta. Sono stati utilizzati quattro differenti protocolli di stretching, con ogni protocollo eseguito in giorni diversi. Pertanto, il periodo di prova è durato 4 settimane. I quattro protocolli di stretching sono stati: nessuno stretching per le gambe (NS), stretching per entrambe le gambe (BS), stretching per la gamba in avanti nella posizione di partenza (FS) e per quella posteriore (RS). Sono stati utilizzati nel protocollo di BS, FS e RS tre esercizi di stretching: per gli hamstring, il quadricipite e il polpaccio. Ogni esercizio di stretching è stato eseguito quattro volte, e ogni volta l'allungamento è stato mantenuto per 30 s. I protocolli BS, FS e hanno indotto un significativo (P <0.05) aumento nel tempo di percorrenza dei 20 m (circa 0,04 s). Così, sembra che lo stretching prima di una gara possa avere un impatto negativo sulle prestazioni a breve termine nelle prove ad elevata potenza. Nelson AG, Driscoll NM, Landin DK, Young MA, Schexnayder IC. J Sports Sci. 2005

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