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Stiffness Muscolo Tendinea Ed Economia Della Corsa

Notizia Testuale Free Fitness Sport

L'economia della corsa (RE) è uno dei principali fattori determinanti delle prestazioni di endurance e può essere quantificata come l'utilizzo di energia (VO2) ad una data intensità di corsa sub massimale. Mentre il lavoro meccanico attivo durante la corsa è prodotto principalmente dai muscoli per sollevare e accelerare il corpo, il lavoro passivo e positivo aggiuntivo viene eseguito anche dai tendini, che recuperano l'energia elastica immagazzinata nella fase eccentrica, durante l'accorciamento dell'unità muscolo tendinea. Due importanti gruppi muscolari coinvolti nella corsa sono il tricipite della sura e il quadricipite femorale. Per quanto riguarda il tricipite della sura, una maggiore rigidità dell'aponeurosi tendinea è stata associata a corridori che presentavano una RE migliore. Una possibile spiegazione è stata data da alcuni autori che hanno mostrato per il muscolo gastrocnemio e soleo un costante accorciamento durante tutta la fase di appoggio della corsa. Inoltre, si è dimostrato che il soleo opera nella parte nella parte in forte ascesa della relazione forza-velocità. Quindi, un tendine più cedevole (per una data configurazione angolare dell'articolazione) risulterebbe in un potenziale di forza muscolare ridotto e di conseguenza richiederebbe una sovra regolazione dell'attività muscolare (cioè una maggiore richiesta di energia) per mantenere la forza necessaria per sostenere e accelerare il corpo. Un ulteriore studio ha riportato una correlazione tra la rigidità del muscolo tricipite surale e la RE, indicando che un muscolo più rigido favorirebbe una migliore economia. Tuttavia, nessuno di questi studi ha valutato la rigidità esclusivamente del tendine libero (tendine di Achille), o misurato la rigidità sia tendinea che muscolare, per ottenere un quadro completo della potenziale relazione tra le proprietà del muscolo tricipite surale e del tendine e l'economia della corsa. Altri autori hanno misurato la rigidità di diversi muscoli dell'arto inferiore e concluso che i soggetti complessivamente "più rigidi" (meno flessibili in diversi muscoli) hanno mostrato una migliore economia di corsa rispetto a quelli normali o altamente flessibili (= "sciolti"). È interessante notare che gli autori hanno riscontrato una differenza significativa nel VO2 tra i soggetti "sciolti" e "rigidi" per ogni singolo muscolo, ad eccezione dei quadricipiti e dei muscoli flessori dell'anca. Nello studio di Konrad et al. (Journal of Sports Science and Medicine, 2023, 22, 28-35; doi: 10.52082/jssm.2023.28) gli autori hanno voluto indagare la relazione tra la rigidità di compressione del muscolo e del tendine passivi (a riposo) di due gruppi muscolari coinvolti nella corsa (quadricipiti, tricipiti surali) tramite MyotonPRO e il VO2 durante una corsa sub massimale. I soggetti selezionati erano corridori amatoriali o triatleti che dovevano soddisfare i seguenti requisiti: partecipare a gare di endurance, svolgere un volume di corsa settimanale superiore ai 30 km e allenarsi da almeno due anni senza interruzioni, prima dello studio. Le caratteristiche dei soggetti erano: età: 29,6±6,0 anni; peso: 74,4±6,7 kg, altezza: 181,8±3,7 cm. Il VO2max medio era di 55,9±6,8 ml·kg-1·min-1 e la distanza media di corsa era di 44,1±12,8 km a settimana. Per testare il VO2, i soggetti hanno eseguito una corsa di 15 minuti sul tapis roulant, ad una velocità corrispondente il 70% del VO2max individuale. La velocità media durante la prova è stata di 11,3±1,2 km/h. Per calcolare il costo dell'ossigeno, il VO2 è stato considerato come il valore medio dei 5 minuti di corsa allo stato stazionario nell'ultima fase della corsa di 15 minuti (cioè dal decimo al quindicesimo minuto). È stato utilizzato un dispositivo di palpazione digitale (MyotonPRO) per valutare la rigidità da compressione muscolare e tendinea passiva del polpaccio e della parte anteriore della coscia. Per le misurazioni della rigidità della compressione del tessuto del tricipite surale (cioè tendine di Achille, gastrocnemio mediale e gastrocnemio laterale), è stato chiesto di rimanere in posizione di riposo, prono, con il piede che pendeva liberamente da un letto di fisioterapia. Per i muscoli anteriori della coscia (vasto laterale, vasto mediale, retto femorale), è stato chiesto di posizionarsi in posizione supina, con le anche e le ginocchia completamente estese. Per il tendine rotuleo, di rimanere in posizione seduta, con le articolazioni dell'anca e del ginocchio flesse a 90°. Per tutte queste valutazioni della rigidità della compressione passiva, la sonda del dispositivo MyotonPRO è stata applicata perpendicolarmente al tessuto rilassato. I siti di misurazione dei rispettivi muscoli sono stati selezionati secondo le linee guida SENIAM. Sono state eseguite tre misurazioni consecutivi con un tempo di impulso di 15 ms e una forza da 0,3 a 0,4 N. Si è trovata una correlazione negativa significativa tra la rigidità da compressione del tendine d'Achille e il consumo di ossigeno durante la corsa sub massimale, con una grande dimensione dell'effetto (r= -0,52; CI (95%) da -0,81 a -0,33; P = 0,03). Non sono state osservate altre relazioni significative tra la rigidità di compressione passiva del muscolo quadricipite e del tendine rotuleo, così come la rigidità di compressione passiva del muscolo tricipite della sura. La correlazione significativa indica che un tendine d'Achille passivo più rigido può portare ad una migliore RE durante la corsa.

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