Esiste un'ampia letteratura sugli effetti dello stretching statico (SS) come componente di un riscaldamento che precede un'attività fisica, nonché sui suoi effetti cronici sull'allenamento. Diverse pubblicazioni hanno riportato compromissioni in acuto delle prestazioni indotte da SS, sia nel muscolo allenato che in quello controlaterale. Tuttavia, alcune revisioni hanno evidenziato che, quando lo SS è limitato a non più di 60 s per gruppo muscolare e inserito in un riscaldamento completo che include una precedente attività aerobica e una successiva attività di stretching dinamico (DS), gli effetti sulle prestazioni sono in genere banali. Ultimamente, si verifica sempre di più l'utilizzo del DS rispetto allo SS. Il DS è stato descritto come un'azione che coinvolge un movimento controllato attraverso il ROM, con carico muscolare ciclico ripetuto (tensione associata al raggiungimento del ROM finale) e scarico (rilassamento muscolare attraverso il ROM), comportando movimenti dinamici come rotazione della spalla, rotazione del tronco, flessione, estensione, abduzione o adduzione dell'anca, sollevamenti del ginocchio e altri movimenti attraverso un ROM completo, con movimento controllato. Un beneficio percepito del DS è la mancanza di successive riduzioni nelle prestazioni o persino di prestazioni migliorate. I suoi effetti positivi sulle prestazioni possono essere attribuiti al movimento dinamico sull'eccitazione neuromuscolare indotta da riflessi (cioè, attività riflessa del fuso muscolare), aumento dell'attività corticospinale, aumento della velocità delle reazioni enzimatiche causato da un aumento della temperatura muscolare indotto dalla contrazione muscolare, e un aumento della rigidità muscolare attiva. Tuttavia, mentre è stato riportato che lo stretching statico acuto e in cronico riduce le lesioni muscolo tendinee, in particolare durante azioni esplosive e di cambio di direzione, non esiste un volume simile in letteratura che analizzi l'influenza dello DS sull'incidenza delle lesioni. Nello studio di Behm et al. (Sports Med. 2023 Jul;53(7):1359-1373. doi: 10.1007/s40279-023-01847-8, open access) gli autori hanno eseguito una revisione per esaminare gli effetti acuti e cronici dello DS sull'incidenza degli infortuni e i suoi effetti su possibili variabili moderatrici come mobilità, forza, equilibrio, propriocezione, morfologia muscolare e risposte psicofisiologiche. Sono stati trovati solo due articoli che hanno studiato l'effetto del solo DS sull'incidenza delle lesioni. Nel primo (Zaccaria et al., J Sport Rehabil. 2015;24(3):229-35), il programma DS (17 infortuni, 1,42±1,49 infortuni/squadra) non ha mostrato differenze significative rispetto al programma DS+SS (20 infortuni, 2,0±1,24 infortuni/squadra) tra 465 calciatori delle scuole superiori. Gli autori hanno concluso che lo SS non fornisce benefici aggiuntivi al DS e inoltre che lo DS con movimenti specifici del calcio, senza quello statico, risulta adeguato alla prevenzione delle lesioni in giocatori di calcio appartenenti alle scuole superiori. Un secondo studio (Zhang et al., Rev Brazil Medicine Esporte 2022; 28(6):837-9) ha esaminato gli effetti di un allenamento di DS specifico per la danza, reclutando 60 ballerini sportivi (balli da sala competitivi), con una storia di infortuni alla caviglia, che si sono allenati due volte a settimana per 8 settimane con sessioni di 45 minuti. L'allenamento DS ha migliorato in modo significativo la stabilità dell'articolazione della caviglia. Comunque, esistono diversi altri studi (17 studi) che hanno mostrato l'efficacia di svolgere sia lo DS che attività dinamiche insieme all'interno di un warm-up nel ridurre l'incidenza di lesioni. Per quanto riguarda le variabili moderatrici, mentre ci sono prove che un allenamento in acuto di DS può migliorare il ROM, i suoi effetti acuti e cronici su forza, equilibrio, propriocezione e rigidità/compliance muscolo tendinea sono meno chiari. Gli effetti acuti dello DS sugli effetti tixotropici e sulle risposte psicofisiologiche potrebbero essere utili per la riduzione degli infortuni. Tuttavia, gli studi complessivamente contrastanti e la mancanza di una letteratura sostanziale rispetto agli effetti dello SS, indicano la necessità di studi più estesi in quest'area.