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Ciclo Mestruale E Capacità Neuromuscolari

Notizia Testuale Free Fitness Sport

La crescita degli sport femminili può trarre beneficio dalla ricerca specifica sulla fisiologia femminile sulle prestazioni, essendo il ciclo mestruale (MC) uno degli argomenti più esplorati. È ben documentato che le concentrazioni di certi ormoni, come quello luteinizzante (LH), follicolo-stimolante (FSH), estrogeni o progesterone, variano durante il MC. In base a queste fluttuazioni ormonali è stato proposto di dividere il MC in quattro fasi: fase mestruale o follicolare precoce (EFP) (bassi livelli di estrogeni e progesterone), (b) fase follicolare o follicolare tardiva (LFP) (alto livello di estrogeni e basso livello di progesterone), (c) fase ovulatoria (livello medio di estrogeni e basso livello di progesterone) e (d) fase luteale o medioluteale (MLP) (alti livelli di estrogeni e progesterone). È importante notare che queste fluttuazioni ormonali hanno un effetto complesso su alcuni parametri fisiologici e biomeccanici e, di conseguenza, la prestazione fisica potrebbe essere indirettamente influenzata. Adattare il carico di allenamento delle diverse capacità fisiche in base alla fluttuazione delle prestazioni durante il MC potrebbe essere di fondamentale importanza per la salute dell'atleta e per poter affrontare meglio l'allenamento. Tuttavia, nonostante il recente aumento della ricerca che ha come soggetti donne, sono ancora necessarie ulteriori sviluppi per trarre conclusioni più solide su questo argomento. Nello studio di Morenas-Aguilar et al. (J Strength Cond Res. 2023 Nov 1;37(11):2185-2191. doi: 10.1519/JSC.0000000000004542), gli autori hanno esplorato l'effetto del ciclo mestruale sulle capacità neuromuscolari massime dei muscoli della parte inferiore del corpo, ottenute prima e dopo un test da sforzo graduale condotto su un tapis roulant fino ad esaurimento. Sono state selezionate sedici donne fisicamente attive (media±DS: età = 23,4±2,7 anni, intervallo: 20-29 anni; altezza corporea = 1,64±0,09 m; massa corporea = 62,7±9,2 kg). I soggetti dovevano soddisfare i seguenti requisiti: avere almeno un anno di esperienza nell'allenamento con sovraccarichi, essere abituate a eseguire l'esercizio di Back Squat con tecnica corretta, avere un MC regolare (cioè, 25-35 giorni di durata) per i 6 mesi precedenti allo studio, essere considerata eumenorroica e non assumere alcun contraccettivo ormonale (almeno negli ultimi 6 mesi). Le prove fisiche iniziavano con una fase di riscaldamento di 5 minuti di corsa su tapis roulant ad un ritmo scelto dall'utente, esercizi di stretching dinamico e 5 salti con contro movimento (CMJ) sub massimali, da 1 serie da 10, 5 e 2 ripetizioni al 40, 60 e 80% del 1 RM al Back Squat, seguito dalla determinazione della relazione carico/velocità (L-V relationship) individuale, che è stata utilizzata per stimare il carico equivalente ad una velocità media (MV) di 0,55 msec-1 (L0,55) (0,55±0,04 msec-1). Dopo 3 minuti di recupero passivo, le variabili individualizzate della relazione carico-velocità (L-V) (quindi, intercetta dell'asse del carico, L0; intercetta dell'asse della velocità, v0 e area sotto la linea della relazione lineare L-V, Aline=(L0xv0)/2) sono state ottenute utilizzando il metodo a 2 punti (3 salti con contro movimento con un bilanciere da 0,5 kg e due Back Squat con un carico legato alla velocità media di 0,55 msec-1). Nel CMJ i soggetti dovevano saltare più in alto possibile dopo aver eseguito un rapido contro movimento ad una profondità auto selezionata, mentre la profondità dello Squat è stata standardizzata a cosce parallele al pavimento ed è stata controllata individualmente utilizzando le barre di sicurezza dello squat rack; la fase concentrica doveva essere eseguita con massimo sforzo. In seguito, i soggetti hanno eseguito una prova incrementale su tapis roulant (GXT). Da una velocità iniziale di 5 km/h, la velocità è stata aumentata di 1 km/h ogni 3 minuti fino a quando il tasso di scambio dei gas respiratori ha raggiunto il valore di 1,0. Successivamente, la velocità è rimasta costante e l'inclinazione è stata aumentata del 2% ogni minuto, fino ad esaurimento volontario. Il tempo di esaurimento (TTE) è stato utilizzato come indicatore delle prestazioni di corsa e la frequenza cardiaca di picco (HR) e la scala di Borg (CR-10), riportata 10-20 secondi dopo la fine del test, sono state utilizzate come criteri di massimo sforzo. Dopo cinque minuti di recupero passivo è stato rieseguito il profilo L-V con il metodo a 2 punti. Le donne sono state testate a -11±3, -5±3 e 5±3 giorni dal picco dell'ormone LH per le fasi: follicolare precoce, follicolare tardiva e luteinica media. I principali risultati di questo studio hanno rivelato che le variabili della relazione L-V ottenute prima del GXT erano comparabili tra le 3 fasi del MC; L0 e Aline ma non v0 erano ridotte dopo aver completato il GXT, essendo i cambiamenti nelle variabili della relazione L-V comparabili tra le 3 fasi del MC; le differenze percentuali per ciascuna variabile non erano significativamente associate tra le tre fasi del MC. Allo stesso modo, il TTE riportato durante il GXT era paragonabile tra le fasi del MC. Infine, non sono state riportate differenze significative per il valore di picco della frequenza cardiaca tra le fasi del MC. Questi dati suggeriscono che le capacità neuromuscolari massime della parte inferiore del corpo ottenute prima e dopo un GXT non differiscono tra le fasi del MC, e che quindi il MC non influisce sulle capacità meccaniche muscolari, sebbene vi sia un'elevata variabilità nella risposta individuale. In conclusione, lo staff tecnico è incoraggiato a monitorare le fasi del MC e ad analizzare la risposta individuale delle atlete prima di prendere decisioni sull'allenamento.

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