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Spot Reduction, La Storia Continua...

Notizia Testuale Free Medical Fitness

La "spot reduction", o riduzione selettiva del grasso corporeo, considera la possibilità di ossidare maggiormente gli acidi grassi che provengono dal tessuto adiposo sottocutaneo posizionato nelle vicinanze dei muscoli che si stanno contraendo. Sebbene l'esistenza della spot reduction sia stata fonte di dibattito per oltre mezzo secolo, è generalmente riconosciuto che l'esercizio fisico, che coinvolge specifiche parti del corpo o gruppi muscolari più grandi, porta all'utilizzo del tessuto adiposo dell'intero corpo, piuttosto che al rilascio di grasso sottocutaneo immagazzinato accanto ai muscoli allenati. Per ottenere questo risultato, in precedenti studi, è stato applicato prevalentemente un allenamento per la forza, non di resistenza aerobica sulla riduzione dei punti. Ciò è alquanto sorprendente poiché l'allenamento della forza viene generalmente applicato, utilizzando poche ripetizioni (<15), per aumentare la forza muscolare inducendo miglioramenti nei fattori neurali e/o muscolari. Non è chiaro, quindi, se questa modalità che si basa su sistemi energetici anaerobici come legami fosfatici ad alta energia o sulla degradazione del glicogeno muscolare immagazzinato come substrato energetico, sia ottimale per valutare l'utilizzo del tessuto adiposo indotto dall'esercizio. Precedenti protocolli di allenamento per la forza utilizzati con lo scopo di indurre una riduzione selettiva del grasso corporeo a vari livelli hanno applicato diversi volumi (ripetizioni×serie×esercizi) e intensità. Diversi studi non hanno considerato il dispendio energetico totale durante l'allenamento tra i gruppi di allenamento considerati, e alcuni hanno scelto come strumento di misura per valutare i cambiamenti del tessuto sottocutaneo un calibro (plicometro), che ha dimostrato di concordare scarsamente con la DEXA (assorbimetria a raggi X a doppia energia) e la risonanza magnetica. Non è quindi chiaro se l'energia utilizzata risulta sufficiente per suscitare una risposta fisiologica misurabile o se la metodologia utilizzata per misurare le variazioni era abbastanza sensibile per rilevare un cambiamento nell'utilizzo degli adipociti. Nonostante il tessuto adiposo sia il più grande deposito di energia del corpo umano e un combustibile essenziale per il metabolismo a riposo e l'esercizio fisico, non è ancora chiaro se l'esercizio possa portare ad un utilizzo del tessuto adiposo locale piuttosto che a quello dell'intero corpo. Nello studio di Brobakken et al. (Physiol Rep. 2023 Nov;11(22): e15853. doi: 10.14814/phy2.1585), gli autori hanno valutato se una combinazione di un allenamento eseguito solo su tapis roulant o insieme ad esercizi di endurance per i muscoli dell'addome possa portare ad un aumento dell'utilizzo del tessuto adiposo del tronco oltre quanto ci si aspetterebbe esclusivamente con il solo allenamento su tapis roulant, misurando gli effetti sulla distribuzione della massa grassa con la DEXA (ampiamente utilizzata sia in ambito di ricerca che in ambito clinico, fornendo una misura precisa della composizione corporea). Sono stati selezionati sedici soggetti. I soggetti dovevano soddisfare i seguenti criteri di inclusione: essere maschi di età >=30 anni (età: 43±9 anni; altezza: 181±7 cm), classificati come soggetti in sovrappeso (BMI>= 25 kg m-2), e che non svolgevano alcuna forma di esercizio fisico regolare. Prima e dopo il periodo di allenamento, tutti i soggetti sono stati sottoposti alle seguenti procedure di test in tre giorni separati: (1) DEXA e antropometria, (2) 1RM e (3) VO2max. Per mezzo della DEXA, è stata misurata la distribuzione della massa grassa e della massa magra nel tronco (area addominale, torace e schiena), negli arti inferiori e negli arti superiori. Inoltre, sono stati misurati il peso corporeo, l'altezza e la circonferenza vita e fianchi (la circonferenza vita è stata misurata all'altezza dell'ombelico in posizione eretta rilassata, mentre la circonferenza fianchi attorno alla parte più larga dei glutei). I test 1RM sono stati eseguiti su due diverse macchine isotoniche per l'allenamento dell'addome: una faceva eseguire la rotazione del busto e l'altra il movimento di crunch, scelte appositamente per allenare tutti i principali muscoli addominali (m. rectus abdominis, m. obliquus externus/internus abdominis e m. transversus abdominis). I soggetti sono stati divisi in modo casuale in due gruppi. Il primo, chiamato "Aerobic Endurance Exercise Group" (AG), si è allenato combinando la corsa su tapis roulant al 70% FCmax (27 min) seguita da una lavoro di rotazione del busto 4x4 min al 30%-40% del 1RM (il periodo attivo di un lato è stato utilizzato come periodo di recupero per l'altro) e di crunch addominali sempre 4×4 min al 30%-40% del 1RM, intervallato da un recupero attivo di 3 min al 20% del 1RM, per un totale di 57 min (il tempo di allenamento totale era quindi di 84 min). Il secondo, il gruppo di controllo (CG), ha corso su tapis roulant per 45 min al 70% della FCmax. Per garantire un ritmo costante di prestazione e controllare il dispendio energetico totale, è stato utilizzato un metronomo impostato su 20 ripetizioni al minuto (40 battiti min1) per l'esercizio di rotazione del busto e 40 al minuto (80 battiti min-1) per il crunch. I due protocolli di allenamento sono stati equiparati per quanto riguarda il dispendio energetico totale. I soggetti si sono allenati quattro volte a settimana per dieci settimane. La massa grassa del tronco è diminuita maggiormente (697 g, 3%, p < 0,05) in AG (1170 ± 1093 g, 7%; p < 0,05) rispetto a CG (nessun cambiamento). La massa grassa totale (AG: 1705 ± 1179 g, 6%; CG: 1134 ± 731 g, 5%; entrambi p < 0,01) e peso corporeo (AG: 1,2 ± 1,2 kg, 1%, p < 0,05; CG: 2,3 ± 0,9 kg, 3%, p < 0,01) sono diminuiti in modo simile nei due gruppi AG/CG. Il1RM nell'esercizio di rotazione del busto (AG: 32 ± 16 kg, 39%, p < 0,01; CG: nessun cambiamento) e di crunch addominale (AG: 35 ± 16 kg, 36%, p < 0,01; CG: 13 ± 12 kg, 17%, p < 0,05) sono aumentati maggiormente (p < 0,05/0,01) in AG rispetto a CG. In entrambi i gruppi, è aumentato il VO2max assoluto (AG: 0,26±0,28 L min-1, 7±8%; CG: 0,33±0,22 L min-1, 8±6%; entrambi p<0,05), relativo (AG: 3,1±2,6 ml kg-1 min-1, 8±8%; CG: 4,9±2,8 mL kg-1 min-1, 12±6%; entrambi p<0,05) e ridimensionato allometricamente (AG: 9,4±8,3 mL kg-0,75 min-1, 8±8%; CG: 14,1±8,0 mL kg-0,75 min-1, 11±6%; entrambi p<0,05), senza alcuna differenza intergruppo presente. Quindi, un esercizio di endurance specifico per la zona addominale (svolto con lutilizzo di macchine isotoniche) utilizzava più grasso locale rispetto alla sola corsa su tapis roulant, indicando che esiste la possibilità di una "spot reduction", quindi ad un aumento del rilascio e dell'utilizzo del tessuto adiposo immagazzinato adiacente ai muscoli che lavorano, piuttosto che ad un rilascio generalizzato in tutto il corpo, in maschi adulti in sovrappeso.

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