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Fatica Mentale E Prestazioni Di Salto E Sprint Ripetuti

Notizia Testuale Free Fitness Sport

L'affaticamento mentale rappresenta uno stato psicobiologico causato da un'attività cognitiva prolungata, che può avere implicazioni nelle prestazioni sportive. In generale, sia gli atleti che il personale delle organizzazioni sportive d'élite riconoscono che l'affaticamento mentale influisce negativamente sulle prestazioni. Gli atleti indicano di provare affaticamento mentale a causa le grandi fatiche di un viaggio, della mancanza di sonno o delle perturbazioni del ritmo giorno/notte. Indicano anche che i problemi nell'atmosfera personale o sociale possono contribuire alla sensazione di stanchezza mentale. È noto che l'affaticamento mentale compromette principalmente le prestazioni di endurance, le capacità visuo motorie, i tempi di reazione e il processo decisionale. Nello studio di Staiano et al. (J Sci Med Sport. 2024 Feb;27(2):105-112. doi: 10.1016/j.jsams.2023.10.016), gli autori hanno valutato se la fatica mentale (MF), indotta da un compito cognitivamente impegnativo, poteva compromettere le prestazioni nell'abilità di sprint (RSA) e salto ripetuti (RJA), e se l'affaticamento fisico e quello mentale potevano incidere negativamente sulla vigilanza psicomotoria. Dopo aver stabilito il salto di contro movimento di picco iniziale (CMJ), 18 soggetti maschi hanno eseguito 12 sprint ripetuti massimali di 20 m (10 m lineari + 10 m direzionali: l'atleta esegue uno sprint dal punto iniziale lungo una linea retta fino a 10 m dal punto iniziale, dove è presente un segnale; quindi, il soggetto effettua o meno un cambio di direzione, a seconda del segnale che viene mostrato, comprendo una distanza di ulteriori 10 m. Se non c'è nessun segnale l'atleta continua lo sprint in linea retta) (RSA random test, nuovo test RSA decisionale), seguiti da 12 CMJ massimali ripetuti (test RJA). Le prove erano precedute da 30 min di un Stroop Task (gruppo MF) o un da una visione di un documentario (gruppo Control). Per i test CMJ, RSA e RJA sono stati misurati il tempo di corsa e l'altezza di picco e media, il punteggio di decremento percentuale (Sdec), il lattato nel sangue, la frequenza cardiaca e l'RPE. La MF (M-VAS) e la vigilanza psicomotoria (test di vigilanza psicomotoria, PVT) sono state misurate all'inizio, dopo ciascuna condizione e dopo i test RSA/RJA. Rispetto al controllo, il Stroop Task ha elevato i punteggi MF (p = .001), RPE (tutti p < .031) e le prestazioni medie e Sdec nei test RSA direzionali (ma non in quelli lineari) (p < .032) e RJA (p < .034). Il punteggio PVT è peggiorato dopo il compito Stroop (p = .011) ma non nel gruppo di controllo; è diminuito dopo i test RSA/RJA in entrambe le condizioni (tutti p < .023) ed era inferiore nella condizione MF (p = .029). Non sono state notate differenze per quanto riguarda le prestazioni di picco (test CMJ, RSA e RJA), il lattato ematico e la frequenza cardiaca. In conclusione, la MF compromette le prestazioni nel RSA direzionale e nel RJA. Questa compromissione era collegata ad un aumento dell'RPE e senza cambiamenti fisiologici. Il progressivo deterioramento del punteggio PVT suggerisce un effetto cumulativo negativo dell'affaticamento mentale e fisico sulla vigilanza psicomotoria.

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