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Varianti Dell'Esercizio Di Push Down E Attivazione Del Tricipite Brachiale

Notizia Testuale Free Medical Fitness Sport

Nei contesti pratici della palestra, gli appassionati di allenamento per la forza suggeriscono che l'esecuzione dell'esercizio di Pushdown per il muscolo tricipite brachiale, mantenendo l'avambraccio in posizione supina, si traduce in un suo maggiore reclutamento rispetto alla posizione prona. Studi precedenti hanno dimostrato che la posizione dell'avambraccio può influenzare il reclutamento muscolare durante l'esercizio di Curl (con manubri o bilanciere) per il muscolo bicipite brachiale o di Pulldown per il gran dorsale. Nello specifico per il Curl, il momento prodotto dal bicipite brachiale e la sua attività elettromiografica (EMG) sono maggiori nella posizione supina che in quella prona. Tuttavia, non ci sono studi in letteratura che hanno esaminato l'influenza della posizione dell'avambraccio sul reclutamento del muscolo tricipite brachiale, flessori ed estensori del polso durante l'esercizio di Pushdown. Nello studio di Villalba et al. (International Journal of Strength and Conditioning Vol 4 No 1,2024. (doi: 10.47206/ijsc.v4i1.250) gli autori hanno valutato l'influenza della posizione dell'avambraccio (supinato o pronato) sull'attività EMG del capo lungo e laterale del tricipite brachiale (TLO e TLA rispettivamente), del flessore radiale (FR) ed estensore radiale del carpo (ER) durante l'esercizio di Pushdown. Inoltre, è stato analizzato l'effetto di diverse impugnature (maniglia rispetto ad una "cavigliera", utilizzata per eseguire l'esercizio di estensione dell'anca al cavo basso, stretta al polso) nell'attività EMG di questi muscoli. Sono stati selezionati ventidue soggetti, undici uomini e undici donne, età media=25,4±3,15 anni; altezza media=1,69±8,23 m; massa corporea media=72,4±13,24 kg, con o senza esperienza nell'allenamento della forza. Coloro che avevano più di 6 mesi di pratica di allenamento della forza al momento del reclutamento erano considerati allenati (n = 13, 7 donne e 6 uomini). I soggetti hanno eseguito l'esercizio di Pushdown utilizzando le seguenti prese: avanbraccio pronato con maniglia (PRO-H); avambraccio pronato con cavigliera (PRO-S); avambraccio supinato con maniglia (SUP-H); avambraccio supinato con cavigliera (SUP-S). Per le condizioni con la maniglia, il soggetto ha afferrato la maniglia per eseguire gli esercizi. Per gli esercizi che utilizzavano la cavigliera, questa veniva fissata direttamente al polso del partecipante, lasciando la mano libera, con l'obiettivo di ridurre al minimo l'uso dei muscoli flessori ed estensori del polso. L'esecuzione dell'esercizio richiedeva, mantenendo le braccia lungo il tronco, i gomiti flessi a 90° rivolti verso il basso, la colonna vertebrale in posizione anatomica e le ginocchia leggermente flesse e spalle stabilizzate, di eseguire l'estensione del gomito con un ampiezza di movimento da 90 a 0°, misurato con un goniometro manuale. Sono stati utilizzati due segni con un nastro adesivo sul cavo dell'attrezzatura per garantire che tutte le ripetizioni raggiungessero l'ampiezza di movimento desiderata. È stato inoltre realizzato un contrassegno sul pavimento in modo che i partecipanti potessero mantenere la stessa distanza dai cavi utilizzati per l'esercizio. I soggetti hanno eseguito un test di massima contrazione isometrica volontaria (MVIC), con il gomito posizionato a 90° di flessione. Sono state eseguito tre contrazioni massimali di 5 s, con un intervallo di 3 minuti tra le prove. La MVIC per il TLA, TLO e FR sono stati misurati durante l'esercizio di Pushdown in posizione PRON-H. La MVIC per ER è stata misurata in posizione SUP-H. Dopo aver terminato i test MVIC, i partecipanti si sono riposati per tre minuti ed hanno eseguito il numero massimo di ripetizioni di contrazioni dinamiche nelle quattro condizioni precedentemente specificate. La sequenza delle condizioni è stata controbilanciata e randomizzata in base alla posizione dell'avambraccio. Il carico previsto era lo stesso in tutte le condizioni, essendo l'80% del 1RM misurato in posizione SUP-H. Le contrazioni dinamiche avevano una cadenza controllata di 2 s in fase concentrica ed eccentrica, monitorata con un metronomo. Tra una prova e l'altra il soggetto recupera 3 min. La serie era interrotta quando il soggetto non riusciva a mantenere la cadenza o modificava la tecnica di esecuzione dell'esercizio. Il TLO ha mostrato un'attività EMG più elevata con SUP-H rispetto a tutte le altre condizioni (p <0,001). La differenza nell'attività del TLO tra le prese pronate e supinate può anche essere attribuita al coinvolgimento dei muscoli flessori ed estensori carpali. Per quanto riguarda il TLA, nonostante la sua attività fosse leggermente maggiore nella presa supina (80,7%) rispetto alla presa prona (77,1%), la differenza non è stata significativa. Inoltre, l'attività EMG del FR era maggiore con la condizione PRON-H (p<0,001), mentre l'attività EMG del ER era maggiore con la condizione SUP-H (p<0,001). Per quanto riguarda il numero di ripetizioni, i partecipanti hanno eseguito meno ripetizioni nella condizione SUP-H rispetto a PRON-H (p <0,001). Lo studio suggerisce che la posizione dell'avambraccio durante l'esercizio di Pushdown ha un impatto significativo sul reclutamento di muscoli specifici e sulla prestazione complessiva dell'esercizio.

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