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Sonno Ed Esercizio Fisico

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17 Marzo, giornata mondiale del sonno.
Tutti sanno che dormire bene è una base importante per mantenersi in salute, tuttavia con i tanti cambiamenti socio-culturali in corso e il ritmo della vita che accelera nella società moderna, sempre più persone tendono a sacrificare ore di sonno per far fronte a questi nuovi scenari sociali. Mentre la privazione di sonno è sempre più diffusa tanto che abbiamo perso circa 3 ore di sonno in media dai primi del secolo scorso, gli effetti negativi sulle prestazioni cognitive e sulla salute psicosomatica possono essere compensati dall'esercizio fisico. Una bella notizia affermata dalla scienza a seguito di una recente revisione su 23 articoli accuratamente selezionati tra 118 iniziali per indagare se un esercizio fisico moderato può prevenire gli effetti negativi della privazione del sonno in modelli animali.

I risultati suggeriscono che l'esercizio può prevenire il deterioramento cognitivo indotto dalla privazione del sonno e comportamenti simili all'ansia attraverso molteplici percorsi tanto da evidenziarne il potenziale come strategia preventiva o terapeutica.
Il sonno è un requisito fondamentale per mantenere uno stile di vita sano, la sua assenza può causare una vasta gamma di disturbi in tutto l'organismo quali alterazioni del metabolismo e aumento del rischio di obesità e, poiché il cervello è uno degli organi maggiormente colpiti dal sonno o dalla sua mancanza, la privazione del sonno può anche causare molti problemi neurologici come il morbo di Alzheimer. Avere quindi la conferma che l'esercizio fisico può prevenire efficacemente il deterioramento della memoria e i disturbi dell'umore causati dalla privazione del sonno è un'ottima notizia anche se non dovrebbe portare a scegliere questa strada come soluzione maestra ma solo come compensativa al bisogno.

Nel caso, invece, si voglia provare semplicemente a dormire meglio, un nuovo esperimento di quattro settimane ha rivelato un modo semplice tramite il quale chiunque può migliorare la qualità del proprio sonno: mantenere la camera da letto ben ventilata.
I tassi di ventilazione bassi, moderati e alti all'insaputa dei soggetti sono stati confrontati con una settimana di riferimento in cui non erano state apportate modifiche alle abitudini attuali dei partecipanti. Con l'aumento dei tassi di ventilazione, anche la qualità del sonno è aumentata e il numero di risvegli notturni è diminuito.

Per ciascuna impostazione di ventilazione, i ricercatori hanno registrato la concentrazione di anidride carbonica (CO2), l'umidità, i livelli di particolato (PM), la temperatura e l'umidità. I tassi di ventilazione hanno avuto un impatto significativo sui livelli di tutti i parametri misurati suggerendo chiaramente che una stanza ben ventilata significa un sonno migliore, qualunque siano le ragioni sottostanti.
Un saggio e inevitabile consiglio finale? Applicare entrambe le proposte: ventilare la camera per dormire meglio e fare esercizio fisico regolare!

Fonti
- Fan X et al. A single-blind field intervention study of whether increased bedroom ventilation improves sleep quality. Sci Total Environ, 2023, DOI: 10.1016/j.scitotenv.2023.163805
- Zhao Y et al. Exercise to prevent the negative effects of sleep deprivation: A systematic review and meta-analysis. Neurosci Biobehav Rev, 2023, DOI: 10.1016/j.neubiorev.2023.105433

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