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Progressione Del Carico O Progressione Delle Ripetizioni?

Notizia Testuale Free Fitness Sport

Il modello di progressione tradizionale in un allenamento contro resistenza, reso famoso dall'American College of Sports Medicine, è la progressione del carico, in cui si lavora in un intervallo di ripetizioni specifico con una massa specifica (ad esempio, 45 kg per 5-10 ripetizioni) e quando si raggiunge la soglia superiore del numero di ripetizioni per (di solito) più di due serie, si aumenta il carico, con un piccolo incremento (ad esempio, 1-2 kg), rimanendo nello stesso intervallo di ripetizioni. Infatti, il termine sovraccarico progressivo si riferisce al "graduale aumento dello stress (in termini generali) imposto al corpo durante un allenamento contro resistenza", e il presupposto comune è che ci sarà una qualche forma di progressione del carico (intenso in senso generale) come parte di un regime di allenamento. Sebbene il sovraccarico progressivo possa essere applicato ad una serie di schemi di progressione e modelli di periodizzazione, gli attuali modelli generalmente implicano una qualche forma di manipolazione del carico, definito come l'entità della massa sollevata. Il problema con questo modello è che, ad un certo punto, diventa molto difficile aumentarlo. Un'alternativa al modello di progressione del carico, è la progressione delle ripetizioni in cui le ripetizioni vengono aumentate, ma il carico viene mantenuto costante (esiste anche una doppia progressione, in cui si usano entrambi i metodi). Ad oggi, solo uno studio (del 2022, già analizzato in eLAV SCIENTIA del 19/10/2022) ha confrontato direttamente l'incremento del numero (progressione) delle ripetizioni con quella del carico; gli autori hanno dimostrato che il carico progressivo o le ripetizioni progressive durante un ciclo di allenamento di otto settimane producevano aumenti simili nella dimensione muscolare. Nel nuovo studio di Chaves et al. (Int J Sports Med. 2024 Mar 12. doi: 10.1055/a-2256-5857), gli autori hanno voluto confrontare gli effetti del sovraccarico progressivo in un allenamento contro resistenza sulla forza muscolare e sull'area della sezione trasversale, confrontando specificamente l'impatto dell'aumento del carico rispetto ad un aumento delle ripetizioni. Si tratta di uno studio intrasoggetto prospettico, randomizzato controllato, (ovvero, ciascuna arto ha eseguito un protocollo di allenamento). Sono stati selezionati trentanove soggetti non allenati (20 uomini e 19 donne, età: 24 ± 4 anni, massa corporea: 68,2 ± 12,4 kg, altezza: 1,70 ± 0,08 metri, BMI: 23,5 ± 3,7 kg), inseriti in modo casuale in un gruppo in cui era incrementato il carico (LOADprog) o in quello in cui era incrementato il numero di ripetizioni, a parità di carico (REPSprog). I risultati sono stati valutati prima e dopo dieci settimane di allenamento. La forza muscolare è stata valutata utilizzando il massimale (1RM) sull'esercizio di leg extension e l'ipertrofia misurando la CSA del muscolo vasto laterale mediante ultrasuoni, nella parte centrale del ventre del muscolo. I programmi di allenamento contro resistenza includevano esercizi di leg extension, condotti due o tre volte a settimana (non è chiaro quante volte i partecipanti abbiano completato 2 o 3 sessioni a settimana) per un arco di dieci settimane, per un totale di ventitré sessioni per partecipante. Nonostante alcune variazioni nella frequenza settimanale, tutti i soggetti hanno completato il programma, allenando ciascuna arto nello stesso giorno, separato da un recupero di due minuti. Per garantire un confronto equo e prevenire interferenze tra i protocolli, l'ordine dei protocolli è stato randomizzato e controbilanciato tra le sessioni. Nel protocollo LOADprog, i partecipanti hanno eseguito 4 serie da 9-12 RM, con intervalli di recupero di 90 s tra le serie, regolando il carico (con aumenti minimi di 1 kg) ogni volta che una serie usciva dall'intervallo di ripetizioni designato. Anche il protocollo REPSprog comprendeva 4 serie (stesso recupero tra le serie), ma sempre all'80% del 1RM., eseguendo un numero di ripetizioni fino a cedimento muscolare concentrico, definito come il punto in cui un'altra ripetizione non poteva essere completata con la forma corretta. L'aumento di carico (in senso generale, non riferito alla massa spostata) era soddisfatto quando i partecipanti potevano eseguire ripetizioni aggiuntive fino al cedimento. Per valutare l'efficacia e confrontare l'intensità di entrambi i protocolli, sono stati valutati i carichi assoluti e relativi delle sessioni iniziali e finali (percentuale del 1RM), insieme al carico di volume (VL, volume load) totale accumulato in tutte le sessioni e alla progressione del VL all'interno di ciascuna sessione. I risultati sono stati che entrambi i protocolli hanno aumentato i valori del 1RM da pre (LOADprog: 52,90±16,32 kg; REPSprog: 51,67±15,84 kg) a post (LOADprog: 69,05±18,55 kg, REPSprog: 66,82±17,95 kg), senza alcuna differenza tra loro (P+>+0,05). Allo stesso modo, i valori della CSA sono aumentati da pre (LOADprog: 21,34±4,71 cm²; REPSprog: 21,08±4,62 cm²) a post (LOADprog: 23,53±5,41 cm², REPSprog: 23,39±5,19 cm²), senza alcuna differenza (P+>+0,05). Il carico di volume totale (VL) e l'area sotto la curva della progressione del VL non differivano significativamente tra i due protocolli, indicando che il volume di allenamento complessivo era simile tra i gruppi. In conclusione, i risultati indicano che il "sovraccarico progressivo" (intenso in termini generali di stress applicato), può essere ottenuto attraverso o l'aumento del carico o delle ripetizioni (a parità di carico) con il fine di promuovere guadagni di forza e ipertrofia muscolare in giovani uomini e donne, nelle prime fasi dell'allenamento (i soggetti non erano allenati). Realisticamente, combinare una progressione del carico, delle ripetizioni e/o delle serie è essenziale per ottenere un sovraccarico progressivo e quindi ipertrofia o guadagni di forza. Si sta ancora cercando di capire se uno risulti essere migliore dell'altro.

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