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Dischi Standard Oppure Bumper Nella Bench Press?

Notizia Testuale Free Fitness Sport

L'esercizio di Bench Press è una delle forme più popolari di esercizi contro resistenza con pesi liberi. L'esercizio viene regolarmente integrato nei programmi di allenamento per migliorare la forza, la potenza, l'ipertrofia, la resistenza muscolare e per la prevenzione degli infortuni. È un esercizio multiarticolare, che allena principalmente il muscolo grande pettorale, il tricipite brachiale e il deltoide anteriore insieme ad altri muscoli stabilizzatori. Le proprietà meccaniche del bilanciere utilizzato durante l'esercizio possono differire da produttore a produttore e sono influenzate dalla lega di acciaio utilizzata, dalla distanza tra i manicotti dove vengono inseriti i dichi, dal diametro del bilanciere e dalla lunghezza dello stesso manicotto. Inoltre, un atleta può scegliere di utilizzare diversi tipi di piastre, come piastre standard o bumper. Le piastre standard sono tradizionalmente realizzate in ghisa e sono più adatte per attività di powerlifting, come panca e squat, mentre i bumper sono comunemente realizzate in gomma e sono progettate per i sollevamenti olimpici, come lo slancio e lo strappo. Sebbene la massa di queste piastre sia chiaramente definita e identica, i bumper possono essere fino a tre volte più larghi delle piastre standard. Quando si utilizza lo stesso bilanciere, la larghezza maggiore dei bumper aumenta la distanza del baricentro del carico dal centro del bilanciere rispetto alle piastre standard. Questa maggiore distanza del baricentro può aumentare la quantità di deformazione del bilanciere. Prove aneddotiche suggeriscono che questa maggiore deformazione potrebbe modificate le prestazioni di un atleta durante il sollevamento. Ad esempio, quando si sollevano 84 kg con bilancieri identici, i bumper potrebbero aumentare la prestazione nell'esercizio di Deadlift di un atleta aumentando la deformazione della barra fino al 68%. Questa deformazione provoca una diminuzione del lavoro totale necessario per completare l'alzata a causa della minore distanza che il centro del bilanciere deve percorrere. Un secondo fattore da considerare è l'effetto che i bumper hanno sul momento di inerzia del bilanciere. Una massa distribuita più lontano dal punto centrale, o asse di rotazione, aumenta il momento di inerzia dell'oggetto. Pertanto, un bilanciere caricato con bumper avrebbe un momento di inerzia maggiore rispetto ad uno caricato con piastre standard. Poiché il momento d'inerzia equivale alla resistenza alla rotazione angolare, maggiore è il momento d'inerzia, più difficile sarà spostare un peso attorno ad un punto di rotazione. Inoltre, un cambiamento nel momento di inerzia di un oggetto può influenzare la sensazione di come un soggetto sente un oggetto nelle mani. Precedenti lavori hanno dimostrato che le persone sono più sensibili ad un cambiamento nel momento di inerzia di un oggetto che ad un cambiamento nella sua massa. Nello studio di Matthew et al. (J Strength Cond Res. 2024 Apr 1;38(4): e143-e149. doi: 10.1519/JSC.0000000000004679), gli autori hanno valutato le differenze biomeccaniche e neuromuscolari, in particolare la cinetica e l'attivazione muscolare, durante l'esercizio di Bench Press, utilizzando i bumper o dischi standard. Sono stati selezionati quattordici soggetti, 12 uomini e 2 donne, di età compresa tra 18 e 35 anni, con almeno un anno di esperienza (4.14±1.51 anni) di allenamento nell'esercizio di Bench Press e che possedevano un 1RM di almeno 100 libbre (45,36 kg). Il test è stato suddiviso in tre sessioni con ciascuna sessione separata da almeno una settimana. Per tutte e tre le sessioni, durante l'esecuzione dell'esercizio l'ampiezza della presa è stata standardizzata al 150% della distanza biacromiale del soggetto. Nella prima sessione, è stata valutata la forza massima del soggetto misurando il 1RM, utilizzando piastre standard e un bilanciere standard. Durante la seconda sessione, tutti i soggetti hanno eseguito l'esercizio con un tipo di piastra e durante la terza sessione, tutti i soggetti hanno eseguito l'esercizio con l'altro tipo di piastra. L'ordine delle piastre non era lo stesso per tutti i soggetti. Alcuni soggetti (n = 7) hanno utilizzato piastre standard durante la seconda sessione e bumper durante la terza sessione, mentre altri soggetti (n = 7) hanno fatto il contrario. I soggetti non sapevano se stessero utilizzando i bumper o piastre standard, in quanto una grande scatola di cartone fissata al bilanciere copriva i manicotti e le piastre utilizzate, ma i soggetti erano informati del carico esatto che stavano sollevando. Dopo le serie di riscaldamento, i soggetti hanno eseguito 3 serie durante le quali sono stati raccolti i dati: 1 serie di 8 ripetizioni al 70%, 1 serie di 4 ripetizioni all'80% e 1 serie di 2 ripetizioni al 90% del 1RM, con un periodo di recupero di 5 minuti tra le prove. I carichi sollevati erano realizzati utilizzando il minor numero totale di piastre possibile (esempio di differenze tra i dischi utilizzati: piastra di 20 kg: per il bumper il diametro era di 0.451 m e lo spessore di 0.095 m; per il disco tradizionale, diametro 0.442 m e lo spessore 0.030 m). Per ottenere i dati relativi alla cinematica e cinetica dell'arto superiore e del bilanciere durante l'esecuzione è stato utilizzato un sistema di motion capture a otto telecamere e sono stati registrati i dati relativi all'elettromiografia (EMG) per il muscolo deltoide anteriore, il grande pettorale e il tricipite brachiale. I momenti articolari di interesse sono stati l'adduzione/abduzione orizzontale della spalla, la flessione/estensione del gomito e la deviazione ulnare/radiale del polso. I momenti medi e di picco sono stati calcolati per ciascuna ripetizione. Di questi risultati è stata poi calcolata la media tra le ripetizioni per ciascun carico per ottenere un risultato del momento medio e un risultato del momento di picco per ciascun soggetto, utilizzando ciascun tipo di piastra (standard o bumper) per ciascun carico (70, 80, 90% 1RM). Le variabili utilizzate per testare specificamente l'ipotesi erano il tempo medio sotto carico per ripetizione, il lavoro totale medio per ripetizione e i momenti medi e di picco (polso, gomito o spalla) per ripetizione. I risultati hanno evidenziato un effetto principale significativo per il peso utilizzato riguardo il tempo sotto tensione (p < 0,001), il lavoro totale (p < 0,001) e l'attività muscolare (EMG) (per tutti i muscoli; p < 0,001) e un significativo effetto di interazione peso×articolazione per il momento articolare medio (p < 0,001) e momento articolare di picco (p < 0,001). Tuttavia, non sono state osservate differenze significative nell'utilizzo dei diversi dischi (standard, bumper) per nessuna delle misure. Non è stata riscontrata alcuna differenza significativa nell'RPE (p = 0,679) tra le piastre bumper e quelle standard, suggerendo che i soggetti non percepivano una differenza, almeno nello sforzo, tra il sollevamento dei diversi tipi di piastre. Concludendo, il risultato principale dello studio suggerisce che non ci sono differenze biomeccaniche tra l'utilizzo delle piastre bumper rispetto a quelle standard durante l?esercizio di Bench Press.

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