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Velocità Dei Cambi Di Direzione Nel Basket

Notizia Testuale Free Sport

Il basket è uno sport di squadra multidirezionale di natura intermittente, che alterna azioni ad alta intensità e periodi a bassa intensità. Di conseguenza, il gioco richiede azioni esplosive come accelerazioni, decelerazioni, cambi di direzione (COD) e salti, sia con che senza palla. Tra queste azioni, le azioni COD sono quelle eseguite più frequentemente e sono fondamentali per raggiungere il successo nei momenti decisivi del gioco, come segnare, fornire assist o ottenere un vantaggio sull'avversario. I COD sono definiti come la capacità di decelerare e accelerare in modo pianificato verso una direzione diversa. Precedenti ricerche hanno concluso che il COD è un'abilità multidirezionale complessa, che è influenzata e interagisce con diverse abilità sportive come tecnica, equilibrio dinamico, velocità lineare e forza degli arti inferiori. Si ritiene che il tasso di sviluppo della forza svolga il ruolo più importante nel COD. È anche importante evidenziare che le esigenze fisiche e biomeccaniche del COD dipendono principalmente dalla velocità di approccio (al punto dove avviene il COD) e dall'angolo di taglio, il che implica che all'aumentare della velocità di approccio o dell'angolo di taglio previsto, sono necessarie maggiori decelerazioni e frenate per modificare l'inerzia (della massa del soggetto), portando ad un aumento dei requisiti di forza. Si è inoltre osservato che la direzione di applicazione della forza contro il terreno varia anche in funzione dell'angolo di taglio. Secondo il principio di specificità e trasferimento dell'allenamento, ricerche precedenti evidenziano l'importanza di combinare diversi orientamenti nell'applicazione della forza per migliorare le prestazioni in queste azioni nei giocatori di basket, essendo, come detto precedentemente, principalmente uno sport multidirezionale. Nella letteratura scientifica esistono diverse revisioni sui metodi di allenamento che migliorano le prestazioni in giocatori di basket, ma data la complessità delle azioni COD, non c'è ancora consenso sul metodo e sulla combinazione delle diverse variabili di allenamento che massimizzano i miglioramenti ricercati nel COD. Diversi metodi, come l'allenamento pliometrico (PT), l'allenamento della forza, l'allenamento dello sprint o una combinazione di queste forme, hanno dimostrato di essere efficaci nel migliorare la COD. Tuttavia, esistono anche studi che non rilevano alcun cambiamento nelle prestazioni nel COD dopo un periodo di PT. Pertanto, oltre al metodo di allenamento utilizzato, è di vitale importanza gestire altre caratteristiche, come la specificità, il tempo di applicazione della forza o l'orientamento dell'applicazione della forza. Nello studio di Barrera-Domínguez et al. (J Strength Cond Res. 38(4): 791-803, April 2024. doi: 10.1519/JSC.0000000000004674), gli autori, eseguendo una revisione sistematica e meta analisi, hanno voluto sintetizzare i risultati di precedenti studi classificati in base all'orientamento della forza (verticale, orizzontale o mista) e determinare l'entità dell'effetto sulle prestazioni del COD in giocatori di basket. Gli studi inclusi sono stati divisi in tre gruppi in base all'orientamento dell'applicazione della forza utilizzato nell'intervento: allenamento con orientamento verticale (VT), includeva studi che prevedevano salto verticale, squat, stacco da terra o altri esercizi in cui il movimento del carico (massa corporea o carico extra) risultava verticale; allenamento di orientamento orizzontale (HT), includeva studi che prevedevano salti orizzontali o laterali, sprint, esercizi di COD; e allenamento misto (MT), includeva studi che combinavano sia l'orientamento verticale che quello orizzontale. Per calcolare gli effetti specifici del programma di allenamento in base all'orientamento della forza sui test prestazionali di COD, sono stati utilizzati i valori medi post-intervento e le deviazioni standard dei gruppi sperimentale e di controllo per ciascuno studio incluso. Inoltre, sono state condotte ulteriori meta-analisi per valutare i potenziali effetti delle variabili moderatore. Le analisi dei sottogruppi sono state eseguite considerando le covariabili che avrebbero potuto influenzare l'esito dell'intervento, come la durata del periodo di allenamento (settimane), la frequenza (giorni·settimana-1), il tipo di allenamento contro resistenza e i test utilizzati per la valutazione del COD. Sono stati inclusi sedici studi, che hanno comportato globalmente 192 partecipanti (23% donne) in 21 gruppi sperimentali e 168 partecipanti (29% donne) in 16 gruppi di controllo. Il gruppo di controllo per tutti gli interventi era limitato alla sola pratica regolare di basket. L'allenamento pliometrico è stato il più utilizzato, presente in 16 gruppi sperimentali (76%). Due interventi hanno combinato l'allenamento pliometrico con l'allenamento della forza e uno con l'allenamento dei COD. Il periodo in-season è stato quello in cui è stato effettuato il maggior numero di interventi (81%) con una durata di 4-20 settimane, essendo 8 settimane la durata utilizzata più frequentemente (38%). La frequenza di allenamento in tutti gli studi era compresa tra 2 (71%) e 3 (29%) giorni di allenamento a settimana. La variazione nella prestazione del COD indotta dagli interventi non è stata sempre misurata dallo stesso test. Nello specifico, il test T è stato il più eseguito (87,4%) (il giocatore doveva percorrere complessivamente 40 m e durante la manovra eseguiva 2 COD a 90° e 2 COD a 180° in un circuito a forma di T con l'obiettivo di muoversi in tutte le direzioni nel minor tempo possibile, spostandosi in avanti, lateralmente e all'indietro). I risultati hanno mostrato che indipendentemente dall'orientamento della forza, gli allenamenti hanno generato miglioramenti nelle prestazioni nel COD (ES = -0,47 [IC 95% '0,57, '0,36], Z = 8,74 [p <0,01]). Tuttavia, è stato quello ad orientamento misto della forza che ha prodotto i maggiori cambiamenti (ES = -0,91 95% CI -1,27, -0,55), seguito da quello ad orientamento verticale (ES = -0,45 95% CI -0,70, -0,20). L'allenamento ad orientamento orizzontale è stato il meno studiato e ha mostrato il cambiamento più piccolo (ES = -0,10 95% CI -0,14, -0,07). Concludendo, la meta-analisi ha dimostrato che l'allenamento misto (verticale e orizzontale) risulta essere quello ottimale perché offre una maggiore varietà di stimoli multidirezionali che preparano meglio l'atleta ad affrontare COD complessi in situazioni di gioco reali.

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