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L'effetto della temperatura ambientale sul ritmo della Maratona sia dipendente dall'abilità dei Runn

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Il caldo influisce meno sul tempo finale dei corridore lenti di una maratona (42,2 Km) rispetto a quelli più veloci. E' poco comprensibile quale sia l'impatto del caldo sulla regolazione dello sforzo (ritmo) che porta al decadimento della performance. SCOPO: Determinare l'influenza della temperatura dell'aria sul ritmo dei runners di diverso livello durante una maratona. METODI: I risultati della gara sono stati rilevati durante tre campionati Giapponesi femminili di maratona e hanno incluso: il rilevamento del tempo parziale con intervalli di 5 km, il tempo finale e le condizioni meteo. Sono stati analizzati un totale di 62 anni di gara utilizzando i dati del vincitore, del 25°, del 50° e del 100° classificato. RISULTATI: Il maratoneta più veloce (vincitore) ha mantenuto per tutta la corsa un ritmo, mentre i runners con meno abilità hanno rallentato progressivamente, in special modo, dopo i 20-25 Km. Le differenze tra i primi 5 km (0-5 Km) e gli ultimi (35-40 Km) nei parziali di 5 Km per il 100esimo classificato è stata la stessa sia con il freddo (5-10 gradi C = C), che con caldo ( W = 15,1-21 gradi C) condizioni (C = 199 + / - 45 s; W = 198 + / - 40 s). Il differenziale di ritmo del 50esimo tende ad aumentare con l'aumentare della temperatura dell'aria (C = 115 + / - 16 s; W = 16 3 + / - 27 s) ma non presenta delle differenze significative. Al contrario, con condizioni di caldo il tempo diventa maggiore (P <0,05) sia per il 25esimo classificato (C = 90 + / - 25 s; W = 191 + / - 20 s) che per il vincitore (C = -22 + / - 14 s; W = 24 + / - 13 s). CONCLUSIONI: L'aumento della temperatura dell'aria tende a far diminuire il ritmo nei concorrenti più veloci (vincitore e 25esimo, rispetto a quelli più lenti (50° e 100°). Questi risultati suggeriscono che gli effetti negativi della temperatura calda sul tempo finale dei corridori più lenti sia dovuto ad una minore velocità dalla partenza all'arrivo, piuttosto che ad una maggiore decelerazione del ritmo mostrata dai runners più veloci. Ely MR, Martin DE, Cheuvront SN, Montain SJ. Med Sci Sports Exerc. 2008

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