Per valutare il ruolo delle misure dell'obesità centrale nella predizione multivariabile del rischio cardiovascolare usando il punteggio ddel rischio di Framingham, sono stati esaminati 4.175 uomini rappresentative provenienti da città australiane che nel 1989 non soffrissero di disturbi cardiaci, ictus e diabete con un follow up per mortalità fino al 2004. Sono stati registrati la baseline dei lipidi, la pressione sanguigna e il corrente consumo di sigarette. L'obesità è stata misurata attraverso il calcolo del Body Mass Index, la circonferenza delle vita (WC) e il rapporto vita-anca (WHR) attraverso metodi altamente standardizzati. Le equazioni di Framingham si sono rivelate predittrici dei decessi dovuti a disturbi cardiaci alla coronaria (CHD) e disturbi cardiovascolari (CVD). Rispetto alle misure dell'obesità, WHR e WC hanno predetto i decessi usando la regressione di rischio proporzionale di Cox, mentre il Body Mass Index non si è rilevato un predittore. Nelle analisi multivariabile, WHR si è rivelato un predittore indipendente dei decessi dovuti a CHD, e WHR e WC predittori indipendenti dei decessi per CVD. Si è rilevato assente o molto debole l'attenuazione dei rapporti di rischio per WHR e WX dopo lla correzione data dai punteggi di Framingham. Le due misurazione dell'obesità centrale si sono rivelate maggiormente predittive per i decessi dovuti a CHD e CVD in soggetti che si collocavano ai livelli più bassi del rischio di Framingham. Al contrario, il rischio dovuto al fumo di sigarette sembrava contribuire di più nelle categorie più alte del Framingham.. In conclusione, l'obesità centrale contribuisce significativamente e indiependentemente ai risultati cardiovascolari e al rischio residuo, consideranza le equazioni di Framingham. Dhaliwal SS, Welborn TA. Am J Cardiol. 2009