L'attività fisica è una pratica non farmacologica comune per combattere l'obesità ma, fino ad ora, nessuno studio ha testato sistematicamente se gli esseri umani obesi presentassero un ridotto flusso ematico nel muscolo scheletrico durante l'esercizio fisico. Abbiamo ipotizzato che l'esercizio, nei soggetti giovani sani e obesi (BMI>30), induca un flusso ematico verso il muscolo ridotto rispetto a soggetti magri (BMI<25). Abbiamo misurato il flusso ematico dell'arteria brachiale e femorale (utilizzando gli ultrasuoni Doppler) la pressione ematica e la frequenza cardiaca mentre i soggetti svolgevano degli esercizi dinamici in stady-state: esercizi per l'avambraccio (20 contrazioni . min (-1) con 4, 8 e 12 kg) e esercizio per le gambe (40 estensioni.min (-1) a 7 e a 14W). Gli esercizi per l'avambraccio hanno aumentato il flusso ematico (FBF), questo valore è aumentato in maniera simile in entrambi i gruppi (p>0,05; Obesi n=9, Magri n=9). Quando FBF è stato normalizzato per la perfusione, la conduttanza è stata simile tra i due gruppi con l'aumentare del carico di lavoro (p>0,05). Gli esercizi per le gambe (LBF) hanno aumentato il flusso ematico allo stesso modo in entrambi i gruppi (p> 0,05; obesi n=10, magri n=12). Mentre quando la LBF è stata normalizzata per i valori di pressione, la conduttanza vascolare delle gambe non è stata differente tra i gruppi con l'aumento del carico di lavoro (p>0,05). Questi risultati sono stati confermati quando il flusso ematico relativo è stato espresso come media del carico di lavoro relativo. Concludendo, i nostri risultati mostrano che i soggetti obesi hanno conservato il flusso ematico dell'avambraccio e della gamba durante l'esercizio fisico dinamico. Limberg JK, De Vita MD, Blain GM, Schrage WG. J Appl Physiol..